Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

87.

tantasei anni di vita: nè Tiberio la visitò, nè volle star presente all'esequie, nè che fosse celebrata frà gl'immortali: ma non lasciò il Senato di farle vari honori, hauendone in publico, & in priuato riceuuti di molti benefici.

88.
Liuia Drusilla.


    F V Liuia Drusilla Donna di eminente eccellenza, e nobiltà, & hebbe congiunta alla propria virtù, l'adottione delle due famiglie Liuia, e Giulia. Il Padre di lei Lucio Druso Calidiano seguitò la parte de gli vccisori di Giulio Cesare, e per non giunger viuo nelle mani de gl'inimici, vinti, che furono Bruto, e Cassio, sè stesso vccise. Hebbe Liuia per marito Tiberio Claudio Nerone, & andando egli in bando, per la guerra Perugina, lo seguitò nella Sicilia; doue si ricourarono a Pompeo col fanciullino Tiberio nato loro di fresco. Seguìta la pace co'Triumuiri, tornò Liuia in Roma col marito; e forte compiacciutosi Ottauio delle bellezze di lei, e dell'altezza de' costumi, non ostante, che fosse grauida di sei mesi, e che già hauesse il figliuolo Tiberio, la chiese a Nerone per moglie, e l'ottenne, dato ch'egli hebbe il ripudio a Scribonia. Entrata Liuia nella casa de'Giulij, vi partorì in trè mesi Neron Claudio Druso, e talmente s'impadronì della volontà di Cesare, che soleua conseguire da lui qualunque gratia, e lo condusse fino ad adottare Tiberio, e a farlosi herede dell'Imperio. Hebbe tale giudicio, e sapere, che Augusto si valse bene spesso del consiglio di lei in cose di momento. Egli le dedicò vn bello, e sontuoso Portico, & Augusta, e Giulia nominolla: onde con amendue simili nomi vien chiamata da gli scrittori. Portò colpa nella morte di Marcello, e che facesse perire di veleno Germanico di lei Nepote, e participasse nella morte di Caio, e di Lucio Cesari, e che per tema di vedere Agrippa chiamato dall'esilio all'Imperio, anche Augusto medesimo auuelenasse con fichi, e poco appresso facesse ammazzare Agrippa da vn Centurione. Fabricò in Roma vn Tempio ad Augusto, e con Tiberio insolentemente imperando, dall'entrare nel Senato in fuori; qualunque cosa eseguì con arroganza come Imperadrice. Fù parte per merito, e parte per adulatione, coniata la memoria di lei in diuerse medaglie
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  · Census ID10066624: »Dupondius of Tiberius (Livia (?) as Salus Augusta / SC, RIC 47 var.) (owner: Angeloni)«

; peròche hauendo, in certa occorrenza di congiura, persuaso ad Augusto il perdonare a'colpeuoli, come fece, & vsati altri segnali di clemenza verso il Senato, & il Popolo, fin con l'andare più fiate di persona a soccorrer le Case, che sottoposte in que'tempi a gl'incendij; bene
   12. spesso ardeuano, fù battuta la medaglia col ritratto di lei in forma della Dea Salute, e lettere: SALVS AVGVSTA: leggendosi nel rouescio: TI. CAESAR DIVI AVG. F. AVG. P. M. TR. POT. XXIIII. S. C.
   Ma accanto simil honore, volle il Senato aggiungerle nuouo titolo, che rappresentasse, quanto ella amò, e procurò il giusto per coloro, che n'hebbero bisogno: hauendo etiandio nodriti i figliuoli di molti, e maritate del suo varie fanciulle: onde ne portò nome di Madre della Patria, e le fù conceduto per decreto del Senato vn'Arco trionfale: nouità non auuenuta giamai per Donna alcuna; benche, come riferisce Dione, inuidiando Tiberio la gloria di lei, ne vietò l'effetto, mentre persuase altrui di voler egli fabricar tale Arco
   13. a proprie spese, e no'l fece. Stampò nondimeno il Senato la medaglia
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  · Census ID10066627: »Dupondius of Tiberius (Livia (?) as Justitia / SC, RIC 46) (owner: Angeloni)«

con l'effigie di Liuia
col

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