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impadronitosi dell'Imperio Romano, lo resse, e gouernò con tanta prudenza, e giustitia, che fece acquisto dell'amore vniuersale de'Romani, e dell'altre Nationi; percioche, se per l'addietro le cose nõ ben stabilite erano state facili ad esser'abbattute dalla discordia; regolate poscia da lui, & a placido temperamento di gouerno condotte, furono per lo innanzi, più habili a sostenersi nel fruttuoso modo del viuere, & a rendersi etiandio più dureuoli. Non accettò tuttauia il nome d'Imperadore, cioè quello che denota l'intera potestà dell'imperio, se non nel quinto suo Consolato. Soleuasi ben prima, secondo l'vso antico, per le vittorie conseguite, chiamare Imperadore qualunque Capitano: ma il titolo preso da Augusto, riuscì tanto maggiore del primo, quanto, che notificò la possanza, e lo stabilimento dell'Imperio in sè, e ne'descendenti. Hebbe dapoi il Pontificato Massimo; il quale honore, benche fosse da lui molto desiderato, non volle perciò toglier giamai a Lepido, che lo possedeua, fin che non fu morto. Si crede, che il nome di Pontefice traesse sua origine dal poter fare; poiche l'autorità di quello, & il potere era eminente sopra gli altri Sacerdoti, che a lui obediuano; e li primi Pontefici, al numero di quattro, furono creati di gente Patritia da Numa Pompilio: ma altrettanti ne volle dapoi la plebe, e tutti hebbero vn solo capo, chiamato Pontefice Massimo; appresso al quale stauano scritte le cose tutte appartenenti alla Religione di essi. Tale dignità si attribuirono poscia gl'Imperadori per la superiorità, che recaua con sè, non solamente per commodo proprio loro, ma per l'vtile comune; percioche tanto erano solleciti nelle cose della Religione, quanto in quelle del gouerno dell'Imperio.
Entratone però Augusto al possesso, tengo, che così per contrasegno di ciò, come per la facoltà riceuuta del portare la laurea, fosse decretata la medaglia
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· Census ID10063999: »Dupondius of Augustus / SC (RIC 426) (owner: Angeloni)«
, in cui vedendosene coronato il capo di lui, gli stà dietro vna Vittoria, che fà vista di
23. mantenergliela aggiustata con la destra mano; sostiene con la sinistra il cornucopia, segnale di douitia, e di felicità, leggendouisi: CAESAR AVGVSTVS. PONT. MAX. TRIBVNIC. POT.
24. e nel dintorno del rouescio sono tali lettere: PVBLIVS LVRIVS AGRIPPA III. VIR. A. A. A. F. F. cioè
Triumuir Auro, Argento, Aere Flando, Feriundo; Senatus Consulto.
Il nome suddetto è del monetale, o sourastante della Zecca, che tal medaglia fece battere, denotando appresso le materie delle quali si soleuano stampare simili memorie: cioè d'oro, d'argento, e di metallo; e che tutto seguiua per solo decreto del Senato, come dall'altre medaglie battute in Roma a pieno si raccoglie.
Il titolo d'Imperadore si legge in poche medaglie
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· Census ID10066572: »As of Augustus / SC (RIC 528) (owner: Angeloni)«
di Augusto: ma pur si stà in quella, che contenẽdo la testa di lui laureata, e lettere: IMP. AVGVST. TR. POT. cioè
Imperator Augustus Tribunicia Potestate.
ha nel rouescio la corona di quercia con le sole lettere S. C. nel mezo, volendo significare con la corona di lauro, che tiene in capo, il vincere, che fece gl'inimici, e con l'altra di quercia, lo hauer saluati li Cittadini. Se n'è veduta vna simile, e però questa non si è posta in disegno, come souerchia.
Ridusse Augusto ad vso le buone leggi antiche appartenenti alla giustitia, & ne instituì dell'altre, comunicandole al Senato prima di publicarle. Corresse i costumi, e gli abusi intorno la Religione; e molte cose andò regolando per beneficio di Roma, e dell'Imperio Riceuè in amicitia gl'Indi, e gli Sciti, conosciuti per prima solamente di nome. Rihebbe da'Parti li prigioni, e le insegne militari già tolte à Crasso, & ad Antonio, e col riceuerne Ostaggi, gli accettò all'vbidienza, e alla sua diuotione. Diuersi Rè, deposte le insegne, e gli habiti Regij, si trasferirono à lui per conoscerlo, e per riuerirlo; e molti edificarono del-