Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

515.

biltà de'Persi, fù honorato dla esso del titolo di Augusto. Composte le cose della Persia, con la pace; le cui conditioni furono, quali Galerio le volle, determinò Diocletiano di ricondursi, come fece, in Euro pa, & a Roma hauendo in quella assenza soggiogati gh Sciti, li Sarmati, gli Alani, li Bastemi, i Carpi, i Catti, & i Quadi, edestinato il Dominio dell'Illirico, della Grecia, e dell'Oriemte a Galerio Massimiano; e la Gallia, la Spagna, el'Africa a Constanzo Cloro; esso, e'l compagno Massimiano Erculeo, condussero in Roma vn grande, e superbo Trionfo sopra divn Carro d'oro, guernito di gemme. Perle quali felicità insuperbito Diocletiano, non più contento della sola Porpora, vsò vestimenta gioiellate; e volle, che il Senato, e gli altri, prostrati in terra, quasi egli fosse vn Dio, lo adorassero. Conuiene, che nel corso de' viaggifatti da'suddetti Imperadori, e specialmente nell'andar loro in Africa, si conducessero, per alcuna particolare occorrenza, in Cartagine; peroche si vede la medaglia, con testa laureata, e lettere descritte: hà nel rouescio vna Donna
   10. in piedi, con habito lungo, sopra del quale ricade vn copioso manto, che tutta la sinistra spalla coprendo, verso terra si distende: porta ornato il capo della proboscide Elefantina: stringe con la destra vna Insegna simigliante al Labaro; il cui calce stà confitto sopra di vn Serpente, che hà appresso disè tutto il teschio di vn Bue: sostiene con la sinistra mano, il dente, o corno d'auorio dell'elefante, leggendouisi nel disopra: FELIX ADVENT. AVGG. N. N. e nel disotto P. F. N. Non hà dubbio, che simigliante figura rappresenta l'Africa.
   Furono amendue li suddetti Imperadori inimici, e persecutori acerrimi del nome Cristiano; & inhumanità inaudite commisero contra quel gregge Fedele, & i Santi suoi Pastori. Edificò Diocletiano in Roma le maggiori, le più ricche, e le più adorne Terme, che vi fossero state perlo innanzi; le quali pur hoggi si vedono trà l'esquilie, e'l Quirinale appresso la Chiesa di Santa Susanna più intere, e conseruate di tutte l'altre: hauendole la santa memoria di Pio Quarto conuertire in vn Tempio dedicato a Santa Maria de gli Angeli: onde se furono prima bagni per purgare i corpi dalle brutture, hora sono veri lauacri, che co'lmezo de'sacrifici, delle orationi, e del Sacramento della Penitenza, mondano l'anime de'fedeli. Compiti, che hebbe Diocletiano li Voti Vicennali, celebrati il vigesimo anno delsuo Imperio, trouandosi egli in Nicomedia, e'l compagno in Milano, amendue di pari volere, deposero le Insegne Imperiali; & il primo a menar vita priuata in Salonina sua patria, e l'altro in Licaonia, si condussero. Ma Diocletiano si morì di stoltitia, o diveleno, scriuendosene diuersamente, dopo esser soprauiuuto dieci anni, da chelasciò l'Imperio, e trouandosene ottantadue: hebbe per moglie Serena; la quale consessato di esser Cristiana, costantemente per amore di Christo sostenne il martirio.
Yy 2 Massimiano

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