513.
doue standosi vna figura appoggiata ad vn hasta, porge a lui medesimo, che le è incontro
4. togato, & in piedi, il globo; sopra di cui, vna piccola Vittoria solleuata sù l'ali, porge alla testa di esso la corona, e leggeuisi: CONCORDIA MILITVM. Assai felicità è de'Principi, che riceuuto da gli eserciti il gouerno dell'Imperio, viene ancora da quelli serbato, aumentando loro con nuouiacquisti glorie maggiori, significate nella Corona suddetta.
Ma anche la virtù de gli stessi soldati volle il Senato, che apparisse in medaglia con testa
5. laureata, e lettere: DIOCLETIANVS AVG. e quattro figure in piedi sù la porta del Castro Pretorio; frà le quali essendo eretta vn Ara, alcune di quelle si affrettano di prestare il solito giuramento all'Imperadore, che trà di esse, dal Paludamento, che porta, si fà palese, leggendouisi: VIRTVS MILITVM.
Con testa, e lettere già dette, stà in altro rouescio il Genio, giouane ignudo in piedi,
6. che sostenendo con la sinistra mano il Cornucopia, gli ricade da quellato vn panno verso il ginocchio, tiene con la destra la Patera, & hà su'l capo la misura detta moggio per la cagione addotta in Carino, essendoui scritto: GENIO POPVLI ROMANI.
Non solamente fù simile Imperadore votato dal Senato a Gioue, come disopra si disse: ma anche ad Apolline, inteso pe'l Sole, che scorrendo dall Oriente all'Occidente, si vede far di continuo suo viaggio sopra la Terra; & è quegli, che con la virtù del suo calore dà vita alle cose, e le mantiene, si vede pertanto in altra medaglia, con testa, e lettere, come
7. disopra, il simulacro ignudo di cotal Deità, con vn solo piccolo panno, che dalle spalle gli ricade, & vna verga nella sinistra mano, tenendo l'altra solleuata, e vi è scritto: CONSERVAT. AVG.
Volendosi forse denotare la virtù di Diocletiano, e quanto ne' fatti militari si fosse auanzato sempre con la lode, stamparono in altro rouescio Marte ignudo, co'l capo coperto di celata, che porta vn Trofeo sù la sinistra spalla: e stringe con la destra mano il Pilo, in atto, di mouerei passi caminando, con lettere: MARS VICTOR, secondo fù veduto in Vitellio.
Mentre Diocletiano, anche detto Giouio, fà sua dimora in Roma, riordinandoui le cose, che ne haueuano bisogno, si solleuarono nella Gallia gran numero de'Villani, la onde commosso l'animo dell'Imperadore; massimamente, che nella Brettagna si era Carausio vsurpata la Porpora, dichiarò Cesare Massimiano, chiamato Erculeo, e lo inuiò a reprimere i tumulti della Gallia; doue con la morte de'Capi Amando, & Eliano, anche il rimanente fù distrutto: come per opera di Asclepiodoro, l'vno de'suoi Capitani, perì Carausio. Ma perche tuttauia andauano seguendo nell'Imperio delle ribellioni; percioche Acchilleo nell'Egitto, e nell'Africa; e Narseo nell Oriente suscitauano de'tumulti, prouide Diocletiano, che si era trasferito nell'Egitto, di opporre altrettanti capia così fatte membrainfette; e prima dichiarò Augusto Massimiano su ddetto. Nel qual caso potendosi credere, che il Senato honorasse amendue di varie memorie, è anche facile il persuadersi, che seguito alcuno aggiustamento sopra le monete in prò del Publico, se ne volesse attribuire la gloria alli due Augusti. Si vede pertanto vna medaglia con testa laureata di Diocletiano, e tutto il petto, & vna delle mani, che stringe lo scettro con l'Aquila sù la cima, e lettere descritte: stanno nel rouescio le trè Monete in piedi; ciascuna delle quali tiene il Cornucopia dal sinistro lato, con la bilancia nella destra mano, sottoui alcune piccole Are, o come altri vogliono, monticelli di moneta, leggendouisi: MONETA AVGG. Queste si sono vedute in Commodo.