Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

510.

per adulatione del Senato, de gli honori, non punto da lui meritati, especialmente in medaglie:
   1. raccogliendosi nell'vna la sua testa, con la Corona radiata, e lettere: IMP. CARINVS
   2. P. F. AVG. e nel rouescio la Dea Prouidenza in piedi, che tenendo dal sini stro lato il Cor nucopia, le si vedono nella destra mano alcune spiche, eleggeuisi: PROVIDENT. AVGG alludendo ciò anche al fratello Numeriano, hauendo eglino, per auuentura, operato, che l'abbondanza in Roma, & altroue si conseruasse.
   L'equità con le bilancie, e'l Cornucopia, e lettere: AEQVITAS AVGG. secondo si è descritta in Macrino, si vede parimente in altro rouescio del medesimo.
   Rappresentasi in medaglia di Carino il Genio, giouane ignudo, con la Patera nella destra,
   3. il Cornucopia nella sinistra mano, e la misura detta moggio su'l capo, ev'è scritto: GENIVS EXERCITI. Vollero gli Antichi, che il Genio fosse vn Nume domestico a ciascuno, & a tutte le cose lo attribuirono, come quì fecero anche a gli eserciti; e gli fecero il moggio su'l capo per dimostrare, che in qualunque cosa dee vsarsila conueneuole misura.
   FELICITAS PVBLICA si legge intorno vna Donna posta in altro rouescio; la quale appoggiando il sinistro braccio, sù vna Colonna, solleua con la destra mano il Caduceo. Tale si vide in Volusiano.
   Anche il simulacro dell'eternità stà in medaglia con Donnain piedi, dischietto vestire,
   4. che l'vn lembo della veste solleuando con la sinistra mano, sostiene con la destra il globo, sopra di cui si vede l'vnico vccello chiamato Fenice; il quale sitiene esser grande, quanto l'Aquila, hà il d'intorno del collo di colore d'oro, il resto è porporino, e la coda verde vien distinta, con penne di colore delle rose:il rostro, e'l capo hà ornato di cresta: nell'Arabia è consecrato al Sole; e viuuto seicento sessanta anni, si fà vn nido di Cassia, e d'Incenso, con altri odori, e vi si muore sopra: dapoi dell'ossa, e delle sue midolle nasce primavn verme, il quale poscia diuentato piccolo vccello, e fatte, che hà l'esequie al già morto, si narra, che porta tutto quel nido à Pancaia nella Città del Sole, e che quiuilo metta sù l'Altare. Simile rinouatione della Fenice hà recato argomento di stimarla simbolo dell'eternità: e però v'è scritto AETERNITAT. AVG.
   Si volle dimostrare la fede de gli eserciti verso Carino, con Donna frà due Insegne militari tenute da lei con amendue le mani, e vi si legge: FIDES EXERCITVM: secondo si è rappresentata in Macrino.
   Il medesimo Caro formò tanta sinistra opinione de'vitij di Carino suo figliuolo, che se più viueua, si era dichiarato di togliergli il titolo di Cesare, per concederlo a Costanzo, huomo molto famoso per le sue nobili qualità; mala repentina morte gliè le impedì. Hauendo, come in Numeriano si disse, il vittorioso esercito di Persia, dopo l'vccisione seguita del giouinetto Imperadore, inalzato a cotal grandezza Diocletiano, ciò inteso da Carino, già mostratosi verso molti innocenti grandemente crudele, ad in contrarlo con le sue forze si dispose; e più fiate con esso combattuto, restò in fine, vicino a Mircia, vinto, & oppresso, non essendogli però mancatoil cuore d'im padronirsi del Mondo, se altri di minor valore, di quel, che era Diocletiano, opposto glisifosse.
Diocletiano

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