500.
Nell'altra si vede vn Togato porger la destra ad vna femina, che dee essere la Concordia; e vi si legge: GONCORDIA MILIT. secondo stà nell'altre.
Riceuè Probo in fede tutti gli eserciti d'europa, non tralasciando etiandio quelli, che aderirono a Floriano; e ciò appare con Donna in piedi, che stando nel mezo di due Insegne militari, a quelle distende amendue le mani, leggendouisi: FIDES MILITVM, come si rappresentò in Macrino. La Dea èl'istessa Fede;la quale vsando la candidezza dell animo, e la sincerità, e schiettezza propria dilei, opera da per sè sola efficacemente, e con somma perfettione.
Si trasferì ad vn tratto Probo conl'esercito nella Francia, che per la vccisione seguita di Postumo, e per quella di Aureliano tumultuando, veniua occupata da'Germani;& il tutto, dopo molta guerra, condusse ad vn felice fine: hauendo de gli stessi Barbari riceuute in suo potere sessanta Città. Indi condottosi nello Illirico, vi debellòi Sarmati, e scorrendo per la Tracia, e per li Geti, tutti que'Popoli, alla sola fama, che correua del valore di Probo, gli si diedero in amicitia. Passò poscia nell'Oriente hauendo, nel corso dital viaggio, debellato Palfuerio Tiranno dell'Isauria; la quale Prouincia volle, che si gouernasse con le leggi Romane. Soggiogati da lui i Blemi, molti ne mandò a Roma prigioni. Tolse Ioppe, e Tolomaide ai Barbari, e le restituì al Popolo Romano. Mossi i Parti dalla virtù di Probo, pervia d'Ambasciadori gli chieseropace: ma ricusando egli i doni di Narseo Rè loro, e negato la chiesta pace, ne li rimandò confusi, ponendo con ciò terrore a quel Rè: ma poscia alui, & a' Persi compiacque della richiesta. Tornato nell: Tracia vi mise cento mila Bastarnani, che gli furono fedeli: ma postoui de'Vandali, Giapidi, e Gautunni, questi rubellarono occupando quel paese, mentre Probo con alcuni Tiranni guerreggiaua: matutti in fine con varie battaglie sottomise, e vinsei Goti, superando etiandio Saturnino. Per lo che lasciato in somma tranquillità l'Oriente, voltò le forze contra Proculo, e Benoso Tiranni; & appresso Agrippina gli oppresse. La Sicilia purgò da'ladroni; e di là condottosi a Roma, vitrionfò de'Blemi, e de'Germani, donò Congiari, e vifece spettacoli grandissimi, e grati al Popolo. Quindi non si restò il Senato d'honorate cosi valoroso Imperadore con più sorti d'honori, e fin con lo stãpare delle medaglie; frà le quali è quellacon
3. testa armata d'elmo, cinta della corona radiata, che mostrando parte del petto coperto d'armi, stringe con la destra vn dardo, appoggiatosi a la spalla; e visono i titoli disopra notati. Stà egli nell'opposto lato a cauallo con lo scettro nella sinistra mano, solleuãdo l'altra in atto di comandare, e vi siede in terra vn prigione con le braccia legate nel didietro, leggendouisi: ADVENTVS PROBI AVG.
Stà in altro rouescio diProbo Marte armato, che caminando sostiene, con la sinistra mano, lo scudo, e solleua con l'altra vn ramoscello di palma, con inscrittione: MARTI PACIE. volendo per auuentura inferire, che dal portar, che fece Probo l'armi in varie partidel mondo, haueua stabilita la pace all'Imperio: vn simil rouescio stà in Massimino.
Con l'istesso concetto può affermarsi, che fosse decretata la medaglia con la Dea Securità in piedi, & appoggiata ad vna Colonna, come si vide in Macrino, con lettere: SECVRIT. PERP. poiche con la sua virtù restò sicuro l'Imperio dalle forze straniere.
Fù scolpita simil Dea in altra medaglia di Probo, ma sedente, enella guisa, che stà in Nerone, conlo scettro nella destra mano, e leggeuisi: SECVRITAS SAECVLI; percioche eglihaueua resoil tutto stabile contra le innondationi de gl'inimici, hauendoli vinti, e do-