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Marco Antonio Gordiano Africano Padre.
HEbbe Marco Antonio per Padre Metio Marullo della discedenza de' Gracchi, e per Madre Vlpia Gordiana discesa da Traiano; molti de gli antenati de' quali furono Conloli. Nella età puerile si applicò con gran vigilanza agli studi, e trascrisse di sua mano molte opere di grandi huomini. Fatto grande si esercitò nell' Ateneo, dedicato a Minerua, orando etiandio alla presenza de' suoi Imperadori. Trattò magnificamente la Questura, e fù Edile, e Pretore, e poscia la prima volta Consolo con Caracalla, e la seconda con Alessandro. Hebbe due figliuoli, vno maschio detto Gordiano, che fù Augusto con esso, & vna femina detta Metia Faustina sposata a Giunio Balbo huomo Consolare. Abbondò Gordiano di ricchezze, intanto, che fece più fiate delle feste magnifiche, e de donatiui al Popolo: nè solamente in Roma, ma quasi per tutta Italia rappresentò a proprie spese i giuochi Scenici, & altri, per quattro anni. Scrisse le lodi de gli Antonini, e tanto fù loro affettionato, che scriuendosi dal Prefetto dell'erario, i Cittadini, volle illustrare il figliuolo suo Gordiano con aggiungergli simil nome. Passò Proconsolo in Africa, doue hebbe per Legato il figliuolo, e ne furono dall'Imperadore Alessandro rese gratie al Senato, lodandogliele per nobile, magnanimo, facondo, giusto, continente, e buono. Fù sopramodo Gordiano amato da gli Africani; e mentre Massimino era intento allo spogliare le famiglie nobili, priuandele delle vite de' più illustri personaggi di esse, e dell'hauere insieme, ciò facendo anche vn suo Procuratore in Cartagine, si pensò da essi, a togliersi vn simil giogo vccidendolo, come dapoi seguì; peroche hauendo hauuto ricorso a Gordiano, lui chiamarono Imperadore, & Augusto; e quasi sorzato, nell'età di ottant'anni lo fecero acconsentire a così fatta elettione, att ribuendogli il so pranome di Africano: di che dato da lui conto al Senato, & hauendo questo approuato il tutto, con grandi acclamationi lo confermò co'l figliuolo Imperadore, & Augusto: dichiarando Massimino co'l figliuolo, e loro aderenti, per inimici, e molti ne fece vccidere, con l'atterrar in ogni luogole memorie, e le Statue di essi. In cotal congiuntura giudico, che fossero decretate alli Gordiani le medaglie, che ben poche si veggono; e specialmente quell'vna al vecchio con testa
1. laureata, e lettere: IMP. CAES. M. ANT. GORDIANVS AFR. AVG. hà nel rouescio il simulacro
2. di Roma sedente sopra di vn rotondo scudo; la quale armato il capo di celata, e la sinistra di vn hasta, porta sù la destra mano vna piccola Vittoria alata, leggendouisi: ROMAE AETERNAE. S. C. quasi volesse dire il Senato: quantunque di quando in quando, in vece di veri Rettori dell'Imperio, ne prendano tali il Gouerno, che co'vitij, e con le crudeltà fanno l'vfficio di Lupi più, che di Gouernatori; nondimeno, con tutte le oppressioni, le ingiustitie, le rapine, gli homicidij, e gl'incendij loro, Roma più potente, e maggiore risorge sotto li buoni Principi, e si rende per tal via eterna: sperandosi, che ciò debba auuenire particolarmente nell'Imperio de' Gordiani; li quali essendo nobilissimi, e del corpo della Republica, e conosciuti per virtuosi, e per buoni, simile speranza non potrà a verun modo fallire: lo scudo, so pra il quale sede cotal simulacro di Roma, essendo rotondo, e di forma sferica, prendesi per simbolo della eternità.