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n'hebbe figliuoli. Passato Proconsolo della Pannonia, e dapoi nella Sicilia, accusato a Commodo per curioso inuestigatore di chi doueua esser assunto all'Imperio, si ricondusse a Roma per giustificarsi; doue natogli vn figliuolo, restò anche assoluto dell'imputatione, e con Apuleio Rufino fù fatto Consolo. Terminato simile officio, dopo vn'anno, fù preposto a gli eserciti di Germania; e se ne ritornò a suo tempo ricco, & honorato molto. Rimandatoui di nuouo Legato, viaumentò l'honore, le ricchezze, e la fama. Morto Commodo, & vditasi la vccisione di Pertinace, e che Giuliano si haueua comperato l'Imperio all'incanto, fù Seuero, da quell'esercito, acclamato, nella Città di Carnuto, Imperadore; & egli tanta moneta donò a'soldati, quanta non si trouò, che altro Principe hauesse giamai data. Pensò al rendersi amicheuoli gli eserciti dell'Illirico, e della Gallia; nè con altro potè farlo, che col prometter loro di vendicare la morte di Pertinace; & hauendolo essi chiamato di nuouo Augusto, e Pertinace, aggiuntosi cotal nome, e preso il viaggio di Roma, intese, che, per opera di Giuliano, lo haueua il Senato dichiarato inimico. Ma egli non mancando d'animo, proseguì con grosso esercito il camino, e ben tosto, con quello peruenne in Italia: Della cui celerità, e delle forze insieme, spauentato il Senato; massimamente, che Giuliano non esercitando alcuno vfficio, che ad huomo, non che ad Imperadore si appartenesse, affatto si auuilì. Perloche fattolo vccidere, come indegno di cotal carico, ad inuitare, & ad incontrare Seuero, furono sped??ti cento Senatori; li quali trouatolo nel nobilissimo Municipio di Terni dell'Vmbria, gli attribuirono, d'ordine del Senato, gli honori, e li titoli soliti darsi a gli altri Principi, e con esso tornarono verso Roma. Ordinò Seuero, che li Pretoriani lo incontrassero disarmati, e fattigli circondare dal suo esercito, li priuò di ogni ornamento, delle vestimenta, e de' gradi militari, per vendicare la morte di Pertinace; e come illegitimi soldati, vituperosamente li discacciò. Giunto con grande applauso in Roma, e fatti suoi sagrifici, persuaso a ciascuno il viuere a buone speranze, e deliberato di mantenersi amico Clodio Albino, che comãdaua l'esercito della Brettagna, lo chiamò Cesare, & Imperadore. Fra gli altri honori fatti dal Senato a Seuero, nell'incominciamento del suo Principato, molte medaglie fece stampare per sua gloria, tra le quali, volendo dimostrare la virtù di lui, ciò fù espresso nelrouescio d'vna di esse, che contenendo
1. dall'opposto lato la testa laureata, con lettere: L. SEPT. SEV. PERT. AVG. IMP. III. rappresenta vna bella, e disposta figura, abbigliata alla soldatesca, con celata in capo, che
2. stringe vn dardo nella sinistra mano, mentre con la destra sostiene il Palladio, e leg geuisi: VIRT. AVG. TR. P. II. COS. II. P.P.S.C. la qual figura, come è significante la virtù dell'Imperadore, così il Palladio è simbolo dell'eternità; e questo manifesta, che la memoria di cotal virtù resterebbe eterna.
Pensando tuttauia il Senato di far apparir segnali dell'ottima sua dispositione verso il nuouo Imperadore Seuero, hebbe anche mira di gratificarsi coloro, che furono i primi a dargli l'Imperio: la lode di ciò pare, che si attribuisse all'esercito Illirico; il quale serbando in se viua la diuotione verso il buon Pertinace, e compresa l'ottima volontà portata da Seuero alla memoria di quello, e conceputane però buona speranza, il primo fù a salutarlo Imperadore. Publicò dunque il Senato l'honore, che principalmente si doueua a detto esercito, con la medaglia, che mostrando l'effigie di Seuero coronata d'alloro, & inscrittione:
3. IMP. CAES. L. SEPT. SEV. PERT. AVG. contiene due insegne Militari, ouero delle Coorri, nel mezo delle quali stà vna terza Insegna, con l'Aquila Legionaria, e lettere: LEG. XIIII