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cotal mostro dal mondo, col mezo di Quadrato, e col consiglio del Prefetto del Pretorio, e di Claudio Pompeiano: ma colui, che hebbe il carico di vcciderlo, mentre ad alta voce gli disse: questo Pugnale ti manda il Senato, e che lo volle ferire, restò con gli altri cõplici preso, e morto, e Lucilla esiliata, & in fine estinta, per instigatione di Perennio, il quale non contento dell'alto stato, in cui si trouaua posto, già che sempre le prime cose paiono vili, quando si sperano le maggiori: fattosi col mezo della morte, e della roba altrui più grande, hauendo preposti a gli Eser citi i propri figliuoli, col cattiuarsi gli animi de'Soldati, pensò impadronirsi dell'Imperio: ma odiara da molti la su perbia, e l'auaritia di costui, nè potendo simil frutto, maturato con violenza, lungamente durare, hauutisi rincontri de i suoi pensieri, egli fù, insieme co'figliuoli, di consenso dell'Imperadore vcciso; e perche tal congiura si discoprì all'hora, che con l'assistenza del Principe si celebrauano le feste di Gioue Capitolino, giudico, che fosse decretata la medaglia cinta d'alloro, con poca barba,
10. e lettere descritte, il sim ulacro di Gioue nel rouescio, appoggiato ad vn hasta, str nge con la destra il fulmine, e solleua vn velo, sotto di cui si ricouera vna piccola figura togata; la quale sostiene con l'vna mano il globo, e con l'altra porta lo scettro, leggendouisi: IVPPITER CONSERVATOR. TR. P. VII. IMP. IIII. COS. III. P. P. S. C. Nè è da dubitare, che la piccola figura non sia dell'Imperadore Commodo preseruato dalle insidie di Perennio, per opera, e col fauore del Dio Gioue.
Le parole dette da chi volle vccidere Commodo col pugnale, cioè, che il Senato, quello a lui mandaua, & il caso di Perennio, esacerbarono di molto l'animo dell'Imperadore, e posero in gran pensiero il Senato medesimo: onde può credersi, che accanto gli vffici di scusa passati, in tal proposito con Commodo, si proponesse ancora di vsare ogni studio, per far apparire il contrario, e specialmente, col decretargli frequenti honori, quantunque ben comprendesse, ch'egli non ne era, per alcun capo, meriteuole, Volendosi pertanto mostrare, ch'egli fù diligente nel prouedere, che l'abbondanza de'viueri non mancasse, fù stampata la medaglia con testa laureata, di poca barba, e lettere: M. ANTONINVS COMMODVS AVG. e l'Annona in piedi, che sostenendo con la destra il Palladio in segno, che tale abbondanza si stimaua perpetua; tiene con l'altra il Cornucopia, & hà dall'vn lato il Congio, o simighante misura piena di spiche, e dall'altro vna prua di naue molto ornata, leggendouisi: TR. P. VII. IMP. IIII. COS. III. P. P. S. C. Tale fù veduta in Tito.
Secondarono i voti soliti farsi per la lunga vita dell'Imperadore, per la sicurezza dell'Imperio, per la grandezza della Casa de'Principi, per la fedeltà del Senato, per la bontà del popolo, per la pace del mondo, e per le vittorie contra gl'inimici: e tutto si raccoglie esser seguito nel Consolato IIII. di Commodo per la medaglia con testa laureata, e lettere: M. COMM. ANTON. AVG. PIVS P. P. e con tale inscrittione entro vna corona di quercia, o di alloro: PRIMI DECENN. P. M. TR. P. X. IMP. VII. COS. IIII. P. P. S. C. simile si è veduta in Marco Aurelio.
Parmi, che nell'istesso tempo si volesse far palese la virtù di Commodo ne gli esercitij corporali; perciòche nelle medaglie, che tengo di lui, con testa di poca barba, e lettere
11. notate, stà nell'vn de'rouesci egli medesimo, che correndo a cauallo incontro ad vn Leone, in atto di lanciargli vn dardo, non altro vi si può leggere, che: AVGVSTI TR. POT. S. C.
Si sottrasse Commodo da vn'altra Congiura, che nella festiuità della madre de gli Dij doueua effettuarsi, con la morte di lui, da Materno soldato di temeraria audacia, e con sa-