Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

287.

288.
Lucilla Augusta.


    N Acque Lucilla di Marco Aurelio, e di Annia Faustina, & hebbe per marito Lucio Elio Vero. Non fù migliore della madre, nè più continente di Commodo di lei fratello. La condusse il Padre a Vero suo marito in Siria, e questi le si fece incontro ad Efeso; accioche entrando Marco nella Prouincia, non iscoprisse i suoi mancamenti. Morto Vero, non appena fornito il tempo del lutto, la maritò Marco in Claudio Pompeiano; il quale fece due volte Consolo, e lei dichiarò Augusta: la onde ritenne con tal titolo, anche le insegne del Principato, e nella sedia Imperatoria si staua sedendo nel Teacro col fratello Commodo, e le si portaua innanzi il fuoco, secondo era il costume delle grandi: ma dapoi, che Crispina diuẽtò moglie di Commodo, e conuenne perciò a Lucilla di cederle, mossa ad ira, tentò, col mezo di Quadrato nobilissimo, e ricco giouane, d'impadronirsi, con la morte del fratello, dell'Imperio; ma fatto chiaro il trattato, restò essa con molti altri miseramente estinta: non hauendo di Vero, nè di Claudio Pompeiano partorito alcun figliuolo.
   13. Appare l'effigie di lei entro la medaglia col capo acconcio vezzosamente, ma senza artificio, e con lettere: LVCILLAE AVG. M. ANTONINI AVG. vedendosi nel rouescio
   14. vna Donna sedente co'capelli ordinati nell'istessa guisa, che si com prendono nella testa di lei: porge con la destra vna Victoria; e sostiene con l'altra vn hasta, leggendouisi: VENVS S. C. Adorauano le maritate così fatta Deità; accioche col fauore di lei potessero, accrescendo le case di bella prole, e di felice successione, sare i mariti lieti, e star con essi vnite di comune amore.
   Dimostrasi Venere in altro rouescio dell'istessa Lucilla in piedi, con vn pomo nella destra,
   15. & vn hasta nella sinistra, con parole: VENVS. S. C. Intorno al qual pomo, si è discorso in Faustina a bastanza.
   Entro di altro rouescio parimente di Lucilla stà vna Donna in pie di, con la deretana
   16. parte del capo coperta, che hauendo dinanzi vn altare, col fuoco acceso, distende la destra mano aperta, e con l'altra tiene l'acerra, cioè la cassetta, entro la quale si soleuano portare gl'incensi ne'sacrifici, e vi si legge: PIETAS. S. C. La Pietà verso Dio, la Patria, li figliuoli, e li genitori, dee mostrarsi con opere viue fatte con intentione stabile, e perfetta; e questa non può esercitarsi maggiormente, che col rendere honore a Dio sacrificando, e pregando in quell'atto per gli altri: l'effetto di ciò si volle dunque rappresentare nel rouescio suddetto.

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