274.
verso il Cielo, sostiene con l'altra lo scettro, con parole: CONSECRATIO. S. C. La quale Aquila era dedicata a'Principi giusti dopo la morte loro: volendosi, che lo scettro denotasse il dominio tenuto sopra gli affetti suoi, hauendoli, cõ la propria virtù, su perati, e vinti.
275.
Faustina Augusta.
H
Ebbe Faustina per Padre Antonino Pio, per marito Marco Aurelio, e per figliuolo Commodo, tuttitre Imperadori. Ma ella portò nome d'impudica, e che si cõgiungesse con vn Gladiatore; dal quale si sosp ettò, che fosse generato Commodo; peròche fù tanto inuaghita Faustina di tal huomo, che infermatasi per souerchio amore, confessato a Marco il suo male, & egli hauuto ricorso a'Maghi, restò da quelli persuaso di far vccidere il Gladiatore, e dare del sangue di lui in beuanda a Faustina, la quale solleuata, per tal via, si sgrauò poscia di Commodo, che nel progresso del viuer suo, più si portò da Gladiatore, che da Prin cipe. E nel vero, che egli non corrispose in veruna attione a quel, che poteua credersi, che douesse seguire dall'esser figliuolo di tant'huomo, qual fù Marco Aurelio; che persuaso da gli amici di ripudiar Faustina, quando non volesse vcciderla, rispose, che douendo rinuntiare la moglie, conueniua, che con essa rilasciasse l'Imperio, che n'hebbe per dote. Fù hauuta ancora in sospetto, che fosse consapeuole della ribellione di Cassio: ma finalmente terminò le sue sciagure per morte; e sepolta alle radici del Monte Tauro, fù quel luogo, che si chiamaua Alale, fatto Colonia di Marco, & accresciuto d'ed ifici; & ad essa, in riguardo de'gran meriti del marito, decretò il Senato la Deificatione, & altri honori. Di Faustina si vedono molte medaglie, così in vita, come dopo morta; le quali tutte, non hà dubbio, che più per adulatione, che per merito, le furono stampate. Ma osseruauasi tãto dal Senato, e dal Popolo la memoria del Padre di lei Antonino, e tanto amaua il marito Marco, che per simili cagioni hebbe mira di rendere anch'essa immortale. Si vede dunque l'effigie di Faustina assai giouanetta, con acconciatura di capo, dalla quale
36. spunta il diadema, con lettere: FAVSTINA AVGVSTA. Hà nel rouescio vna donna in piedi,
37. che appoggiata ad vn'hasta, porge la l'atera con la destra mano, & hà accanto i piedi vn Pauone, che solleuando il capo verso lei, stà guatandola, con tale elogio: IVNONI REGINAE. S. C. Giunone, che fù da gli antichi intesa per l'aere, si disse esser sore lla di Gioue, il quale si prendeua per l'elemento del fuoco, e come egli Rè, così essa stimauasi Reina del Cielo; perche il fuoco, e l'aere sono i due elementi dilà sù, che hanno maggior forza assai nelle cose create, de gli altri due. Vollero anche tal volta, che Giunone fosse la terra, e moglie di Gioue: argomentandolo, che da'corpi superiori cada in terra certa virtù seminale, che le dà forza di produrre tutto quello, che da essa vigorosamente germoglia. Per honorar dunque Faustina, le decretò il Senato la medaglia suddetta, stimandola vn'altra Giunone, per esser congiunta al Gioue loro Marco Aurelio, e per annuntiarle etian dio la fecondità, che per la narrata virtù seminale, riceue la terra dal Cielo, e che in tanta varietà di cose, che di quella nascono, ci si rappresenta. Fecero Giunone appoggiata ad vn'hasta; perche quantunque sia stimata Dea pacifica, e quieta, non fù però sempre tale: anzi si mostrò alcuna volta terribile, e feroce, e massimamente nel voler porgere aiuto a' Greei contra i Troiani, in fauor de'quali si pose, insieme con Minerua, in battaglia. Le dierono il