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venti, & alli trent'anni, secondo i rincontri, che se ne truouano nelle medaglie: votando, si da gl'Imperadori, o da'Pontefici, o da'Sacerdoti, diesseguire alcuna cosa buona, se il Principe, il Senato, e'l Popolo, e l'Imperio si mantenessero nello stato prospero, e felice, nel quale trouauasi, quando così fatti voti si celebrauano, e però vedesi, nella presente medaglia, vn segnale del voto preso da Marco Aurelio, per adempimento delle cose narrate.
Non differisce la terza dalla seconda, se non, che il Sacerdote, in vece di stendere la
20. mano aperta sopra il già detto fuoco, vi sacrifica con la Patera, leggendouisi: VOTA SOL. DECEN. COS. III. S. C. raccogliendouisi il discioglimento de'voti fatti; dopo la quale attione procedeuano gli Antichia fare nuoui voti, per le cagioni di sopra addotte, e che si toccheranno anche in Commodo.
Nel partire, che fece Marco Aurelio di Roma, morì, appresso Prenestina, il figliuolo Vero, nella età di sette anni, già fatto da lui Cesare; e dopo hauerlo pianto, per cinque giorni, ritornò a gli atti publici, nè volle, che la cagione del lutto impedisse li giuochi di Gioue, che in quel tempo si doueuano celebrare; e durante ancora la peste, diligentemente restituì il culto de gli Dei. Il qual atto di Religione giudico, che volesse esprimere il Senato entro la medaglia, con testa cinta di corona radiata, e lettere: M. ANTONINVS AVG. TR. P. XXVI: hà nel rouescio vn giouane ignudo, consolo vn panno, che pendendogli
21. dalle spalle, ricuopre le deretane parti: hà su'l capo il petaso, con l'ali: tiene la crumena nella destra, e nella sinistra il Caduceo, con altre due ali a'piedi; accanto a'quali stà il Gallo, con lettere: RELIG. AVG. IMP. VI. COS. III. S. C. Non è da dubitare, che tal figura non denoti Mercurio, il quale, come Messaggiero de gli Dei, portaua intorno i religio si dettiloro, e perciò gli fecero l'ali al capo, & a'piedi chiamate talari, per la velocità che vsaua nel ciò eseguire, o perche le parole se'n uolano per l'aria non altrimente, che s'hauessero l'ali. Conduceua etiandio Mercurio nell'Inferno le anime disciolte, che erano da'corpi, come coloro teneuano; e tal'hora, con la verga ne riuocaua alcuna alla luce. E se Religiosi veniuano giudicati i luoghi, ne'quali stauano l'ossa, o le ceneri de'morti, ben pare, che religioso potesse anche dirsi Mercurio, che soprastaua all'anime di quelli, e che perciò si volesse rappresentare col simulacro di lui, la Religione dell'Imperadore. Il Gallo attribuitogli, è simbolo della vigilanza; la quale non meno nelle cose appartenenti alla Religione, che in quella, che riguardano il guadagno, sopra di cui egli era autoreuole, conuiene di vsare: & essendosegli ancora attribuita la cura delle mer ci; perciò si stima, che gli si facesse nelle mani la crumena, o borsa. Si vede appresso cotali cose aggiunto, tal fiata, vna pecora, e tal altra vn montone; percioche con la prima si rappresenta, che egli fù guardatore di armenti, e di greggi, e che particolar cura hebbe de'Pastori. Col Montone si ricorda l'vtilità, che egli recò alli Tanagrei genti della Beotia; mentre portando Mercurio vn Montone in collo, girò le mura di quella Città e fece, per tal via, cessare la peste, che l'opprimeua. Quindi nacque, che gli fù alzata iui vna statua di bronzo, e che celebrandouisi la festa, era circuita la Città da vn bellissimo giouane, col montone in collo, secondo la medesima statua vn simile ne sosteneua.
Il medesimo, o poco differente concetto volle, per auuentura spiegare il Senato in altra medaglia con testa laureata, e lettere: M. ANTONINVS AVG. TR. P. XXII. colrouescio
22. di vn bellissimo Portico, o Tempio, il cuiarchitraue è sostenuto da quattro termini,