Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

263.

vnione de glianimi, co'quali ben si gouernano, e conseruano con certo ordine tutte le cose.
   Le graui difficoltà non più incontrate di tal fatta, ne gli altri Imperadori, e che auuengono nell'aggiustare, co'tempi, le attioni di Marco Aurelio, stimo, che potessero recare delle oscurità da non essere facilmente intese, se non vi si facessero sopra le necessarie considerationi. Non si legge, che a Marco Aurelio fosse participato da Antonino Pio l'intero gouerno dell'Imperio, nè che lo promouesse alla Potestà Tribunicia, se non dopo, che egli prese per moglie Faustina di lui figliuola; e ciò pare, che seguisse all'hora, che per la seconda volta fù Consolo: raccogliendosi da varie medaglie, che Aurelio hebbe, mentre era Cesare, e Consolo, tal Potestà: Vuole Adolso Occone, che fosse dal Padre chiamato Cesare, insieme con Vero, l'anno della fondatione di Roma 892; che riceuesse la Tribunicia Potestà l'anno 898; e che prendesse l'Imperio con Vero, l'anno 913. La onde, secondo tal conto, egli hebbe il Tribunato quindici anni prima, che imperasse, e fù sempre chiamato Cesare, con l'aggiunto di Augusto, di Consolo, e di Tribuno. Morì Aurelio l'anno 632: si che douendosi il principio dicotal dignità congiungere col fine, seguirono in lui, da trentadue Tribunicie Potestà: mase ne truouano tuttauia notate, entro le medaglie vedute da me, il numero di trentaquattro; e ciò stimo essere veridico, non potendo la vera, e sincera medaglia mentire. Nè hà dubbio, che se gl'Historici, quando scrissero le vite de gl' Imperadori, si fossero proposto di hauere in ciò per guida le medaglie, queste haurebbono valuto loro, per molto meglio distinguere i tempi delle attioni, di quel, che ci lasciarono scritto. Tiene Giulio Capitolino, che Aurelio fosse Tribuno, prendesse moglie, & entrasse a parte del Gouerno tutto ad vn tempo, dicendo: Faustinam duxit Vxorem, & suscepta filia, Tribunicia Potestate donatus est, atque Imperio extra Vrbem Proconsulari, addito iure quintae relationis, tantumque apud Pium valuit, vt nunquam quemquam fine eo facilè promouerit. Ma altro vi è, che genera confusione intorno la verità de'tempi, elo cagionarono gli antichi medesimi;li quali pervna sola attione ristamparono molte medaglie sotto vari Consolati, e Tribunitie Potestà, secondo si raccoglie in quelle notate entro vn suo volume, da Adolfo Occone. II che stimo sacessero per solo fine di adulatione, e per secondare il compiacimento de'Principi, rinouando, per tal via, quelle attioni, delle quali mostrauano di essersi più dilettati. Quindi è, che molte cose, circa i tempi, non si possono tanto bene ordinare, e distinguere, quanto il bisogno richiede:nè ciò incontrerebbe, se si potessero hauer seguitamente tutte le medaglie di ciascuno Imperadore, che gli antichi stamparono; perche se in più Tribunicie Potestà, o Consolati, si vedesse rappresentata vn'attione, si raccoglierebbono, per mio parere, i veritempi di essa, dalla prima publicatione di tal medaglia. Simili difficoltà, non sono tanto incontrate ne'passati Imperadori, quanto occorrono in Marco Aurelio; perche nè anche furono, per prima, due Imperadori, egualmente nell'Imperio, come di Marco, e di Vero seguì, etra'quali molte attioni si fanno comuni: nè ciò può ben raccogliersi se non da coloro, che lo scritto della penna procurano di rincontrare col vero testo delle medaglie. E'però verisimile, che molto tempo corresse dal prendere, che fece Aurelio la moglie, all'incominciare del suo imperare con Vero; perche n'hebbe in quel mentre vna figliuola, e quella congiunse all'istesso Vero, quando lo si fece compagno nel gouerno; e molti anni prima debbe godere la dignità Tribunicia, mentre nell'atto
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