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molti capi, in quella si gode: lo scettro dimostra l'Imperio sostenuto per propria virtù sopra l'altre Nationi: la corona di Torri rappresenta le Città, Terre, e Castella, che le fanno vaga, e riguardeuole corona, & ornamento, dimostrando poi ancheil Mondo, sopra del quale stà sedendo, che di esso ella hà hauuto il pieno Dominio.
Ma bellissimo rincontro si raccoglie in alcune medaglie del presentare, che fecero le Prouincie le corone d'oro ad Antonino, quale volle forse il Senato far, per tal guisa, apparire in testimonio della già detta liberalità vsata dall'Imperadore nel rilasciare buona parte di cotal oro alle medesime Prouincie, che glie le mandarono, e ciò seguì nel Consolato secondo di lui, e nel primo anno dell'Imperio: nè si dee hauere in riguardo, se la medaglia, col simulacro di Roma già descritto, fà vista, che fosse stampata nel Consolato terzo; perche simili memorie, si rinouauano in diuersitempi, secondo si è accennato altroue.
5. Si vede pertanto sù l'vno de'rouesci, con testa laureata, e titolo già descritto: secondo stà ne gli altri seguenti, vna Donna in piedi coronata di spiche di grano, che mentre solleua con la sinistra mano certo velo, o lembo della veste, porge con la destra vna corona, che quella d'oro suddetta, fà mostra, che sia, e vi si legge: SIC ILIA COS. II. S.C. Questa à vn Isola posta nel Mare Tirreno già detta Trinacria dalli tre promontorij, che riguardano altrettante parti del Mondo, il Peloro, il Pachino, e'l Lilibeo; e variati puì nomi, fù in fine chiamata Sicilia dalli Siculi antichissimi, e molto potenti Popoli d'Italia;è abbõdantissima di tutte le cose al vitto humano necessarie; e per la quantità de'grani, che vi nascono, fù detta il Granaio de'Romani, & era perciò dedicata a Cerere Dea delle biade.
In altro rouescio stà vna Donna in piedi, con habito breue, e succinto, e maniche aperte,
6. che col restante delle vestimenta le arriua alle ginocchia: tiene, con la sinistra la Insegna delLabaro, forse perche in tal Prouincia stesse allogata della Caualleria Romana, e sù la destra sostiene cosa simigliante ad vn Vaso scoperchiato; contenendo questo, per auuentura, l'oro, che per fare la corona all'Imperadore, essa offeriua. A'piedi di cotale Donna veggonsi alcune fiamme; nel cui mezo stà vn Vaso, come apparecchiato, per fonderui l'oro da farne l'opera destinata, e vi è scritto: CAPPA DOCIA COS. II.S.C. Ella è parte della minore Armenia, che dal fiume Eufrate, viene dalla maggiore diuisa.
Con habito alquanto diuerso, ma breue, si vede altra Donna in piedi, che hauendo
7. dal sinistro lato vna palma, porge anch'essa, con la destra mano, la corona, e v'è notato: PHOENICE: cioè
Fenicia,
Prouincia assai abbondante di palme: consinaua con la Giudea, & era assai famosa per le due Città Sidone, e Tiro.
Il simbolo della Dacia rappresentasi in questo luogo, con Donna in piedi; in habito
8. ben diuerso dalle suddette: ma però succinto, e che nonle passa le ginocchia. Tiene con la sinistra mano il Labaro, e porge con la destra vn vaso di strana forma, entro di cui doueua esser rinchiuso l'oro, ev'è scolpito: DACIA COS. 11. S. C. Questa Regione era della Scitia Europea, e chiamasi hoggi Vallacchia.
Poco differente dalla Cappadocia, stà in altro rouescio la Partica. Questa nel vestire
9. breue, e nelle maniche aperte, e lunghe, a quella è simigliante: posa tuttauia la sinistra mano sopra l'arco, e'l turcasso pieno difreccie, che da terra verso di lei s'inalzano, e con la destra porge la corona d'oro, leggendouisi: PARTHIA COS. II. S. C. Tal Prouincia hebbe XXII. Regni secondo Plinio: Ha per confini dall'Oriente gli Arij, da mezo giorno i Caramanij, dall'Occaso i Medij, è dal Settentione gl'Hircani.