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Lucilla Augusta.
L
Vcilla di Lucio Elio, fù figliuola di Nigrino, edi essa nacque Lucio Aurelio Vero, e Cesonia. Questa per ordine di Adriano, fù presa da Marco Aurelio per Moglie, mamorto quell'Imperadore, esso la ricusò, per p?endere Faustina di Antonino Pio. Furono due Lucille, le quali quasinel sembiante si rauuisarono: ma la presente varia nondimeno alquanto nel profilo del volto, nella lunghezza del collo, nell'acconciatura del capo & ancora ne'titoli, leggendosi nell'altra, che fù Moglie di Lucio Vero: LVCILLA AVGVSTA M. ANTONINI AVG., & in questa si legge: LVCILLA AVGVSTA solamente. Ma l'altra Lucilla non fece figliuoli, nèle si doueua perciò stampareil rouescìo con la Fecondità, che si vede in questa. Per la qual cagione pare, che possa francamente affermarsi, che Lucilla Augusta fosse la moglie del suddetto Elio Cesare, echeil Senato, perhonorarla,
4. facesse stampare delle medaglie, tra le quali, l'vna fù con testa, e lettere: LVCILLA AVGVSTA,
5. & vna Donna sedente, che con la destra porge la Patera, e con la sinistra si appoggia ad vn'hasta, e vi stà scritto: IVNO.S.C. Vollero gli Antichi, che Giunone fosse Sorella di Gioue, eche, come egli il fuoco, così essa dominasse l'aere, e che da amendue, come da Elementi, che nelle cose create hanno forza maggiore de gli altri, cada perciò in terra certa virtù seminale, da cui il tutto quà giù si produce. Per tal rispetto tennero Giunone essere soprale Donne pregnanti, e che queste, nell'atto del partorire, a lei ricorressero con preghiere, d'essere dalla morte difese. Non è perciò da marauigliarsi se frequente, ne'rouesci delle Donne Auguste, si vede posta vna tal Deità: ma potrebbe anche dirsi che figurandosi tal volta Gioue nell'Imperadore, come quello, che quà giù reggeua il tutto; così intendessero per Giunone le Imperadrici. Tiene tal simulacro la Patera nella destra mano, dando con ciò a vedere d'essere cosa Sacra. Stà sedendo, per mostrarsi pacisica, e quieta; benchetal fiata sia stata terribile, e feroce, secondo lo prouarono specialmentei Troiani: tiene l'hasta nella sinistra mano, apparendo in ciò l'antica veneratione de gli huomini verso l'haste, che adorauano in vece delle statue de'Dei. Ma trouato poi l'vso dirappresentare gl' istessi Dei con simulacri, si serbò nondimenola memoria di quell'ancica Religione, con l'aggiungere l'haste a così fatti simulacri Diuini. Fù l'hasta da gli antichi hauuta più di ogni altr'arme in istima, el'hebbero per segnale di maggioranza, e d'Imperio: perloche a gli huomini valorosiera donata l'hasta; la quale quasi appresso di tutte le Deità, si vede riposta, come in Vespasiano fù detto.
In altro rouescio di medaglia di Lucilla, contesta, e lettere descritte, stà vna Donna
6. sedente: e come dietro, & innanzi la Sedia sivedono due fanciulli in piedi; così vn'altro ella ne tiene in grembo, quasi in atto di porgerli la poppa, e vi si legge: FOECVNDITA.S.S.C. La maggiore felicità, che può incontrare a Donna maritata, è quella d'essere feconda, e di produrre que'frutti, per fin de'quali si congiunge in matrimonio: essendo naturale instinto, e necessariane gli huomini laprocreatione de'figliuoli. Per questa cagione hebbero già coloro, che molti ne procrearono, grandi, & honorati titoli nella Republica, & Augusto vari priuilegi, & honori volle, che fossero conceduti alle Donne feconde.