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mi de'primi loro edificatori. La onde pare, che possa ben dirsi con ragione, che pensasse il Senato, come poter, la magnanimità di Adriano, pareggiare con la gloria, e che gli decretasse per tal fine la medaglia, con testa laureata, e lettere: IMP. CAESAR TRAIANVS HADRIANVS AVG. P. M. TR. P. COS. III. e luinel rouescio in piedi togato, che porgendo la destra ad vna Donna, che hàla testa cinta di corona turrita, cioè a guisa di muraglie, sostiene con la sinistra il globo; e posto il destro ginocchio in terra, porge all'Imperadore la mano, essendoui impresso l'elogio: RESTITVTORI ORBIS TERRARVM. S. C. quasi egli hauesse rinuouato tutto il Mondo, con la sua liberalissima magnificenza.
Ma volendo più particolarmente il Senato notificare li beneficij fatti da Adriano all'istessa Roma, ristaurando le più famose fabriche di essa, & aumentandole la gloria, col mezo
54. del valore, e delle virtuose sue attioni in tempo di pace, e di guerra;perciò tengo, che stampasse la medaglia, con testa laureata, e lettere: HADRIANVS AVGVSTVS, la quale mostra nel rouescio vn'huomo in piedi, che fino al ginocchio è coperto di armatura, e caminando, stringe, con la destra, vna lunga hasta, o pilo: sostiene con la sinistra, vn tronco; sopra di cui stà vn trofeo composto diarnesi da guerra, col titolo di ROMVLO CONDITORI. E quantunque la forma delle lettere, e la maestria di simile medaglia sieno del tutto conformi alle stampate in Roma; non vi si vedendo nondimeno il S. C., non sò qual cosa giudicare intorno a ciò: ben tengo, che si rappresentasse Romolo nel modo istesso, che s'è veduto in Vitellio, & altroue Marte Gradiuo; perche egli fù stimato figliuolo dell'istesso Marte, e porta il trofeo su le spalle, hauendosi Romolo acquistate le spoglie, dette Opime, quando vccise in battaglia il Rè de'Ceninesi: e come Romolo fù l'edificatore di Roma, e'l primiero Rè, che la rendesse riguardeuole di leggi, e di sabriche; così volle, per auuentura, intendersi, che simile Città, gran splendore riceuesse, per fabriche, e per gloria in tempo d'Adriano; e che perciò egli si potè ragioneuolmente chiamare
Romulo Conditori.
Nell'vltimo ritorno fatto da Adriano in Roma, può credersi, che'l Senato, & il Popolo, non lasciassero dimostratione, onde si facesse palese l'allegrezza de gli animi loro, e che
55. l'vna fosse il decretar la medaglia, con testa laureata, e lettere: HADRIANVS AVG. COS. III. P. P. elui medesimo nel rouescio in pieditogato, che mentre stringe con la sinistra il volume, porge la destra alla Dea Fortuna, che la sua gli distende, e sostenendo con l'altra il cornucopia, và appoggiandola sopra vn timone di Naue, e v'è scritto FORTVNAE REDVCI. S. C.
E per mostrare di vantaggio l'allegrezza di simil ritorno, si vede, per mio parere, la medaglia,
56. con testa coronata di alloro, e titolo. HADRIANVS AVGVSTVS P. P., e nell'opposto lato, stà vna giouanetta in piedi, con ghirlanda di fiori sul capo, che prendendo, con la destra, la palma dalle mani di vn fanciullo, che glie le porge, sostiene, con la sinistra, il cornucopia; & vn'altro sanciullo, le stà da quellato, toccando i lembi della veste, leggendouisi: HILARITAS P. R. cioè
Populi Romani:
COS. III. S. C. sono la giouentù, e la palma, segnali d'allegrezza, come pure stanno i fanciulli sempre allegri, & era già costume, che nelle publiche solennità ciascuno coronaua se stesso, le porte delle case, e de'Tempij con delle ghirlande di fiori.
Per colmare tuttauia la gloria dell'Imperadore, è verisimile, che dal Senato gli fossero decretate molte medaglie, e che fra di esse non tenessero inferiore luogo quelle, che rappresentauano le Prouincie da lui visitate, o che essendo state da altri fatte loggette, egli le racquistò: ouero, che con la munificenza sua, arricchì di gratie, di fabriche, di leggi, e di