Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

219.

che ne fù ordinato il Collegio detto de gli Auguri; posciache, ne'principij, tre soli ve ne fossero instituiti da Romolo, perle tre Tribu. Ne crearono dapoi quattro, & indi a non molto, volendoui hauere parte anche la Plebe, ne furono conceduti a quella cinque. Esercitarono tuttauia, molto prima de'Romani, vna cotal arte i Caldei, e li Greci; appresso a'quali Anfiarao, Mopso, e Calcante furono pregiatissimi. Indi passò in Toscana, e poscia ne'Latini, e l'istesso sondatore di Roma fù Augure; per ordine del quale tutti li Magistrati, con gli Augurij, da'successori di lui, si confirmauano: nè si partiua esercito, nè a fronte dell'Inimico giungeua, o con quello si azzuffaua, o altra simigliante cosa importante si faceua, se prima, con le debite cerimonie, non erano presi gli Augurij.
   Tanto desiderò Adriano di conseguire fama, che diede a'suoi liberti vn libro, in cui era scritta la vita di lui, accioche la publicassero. Fù facilissimo nel dar nota a'Musici, a Poeti, ad Oratori, & ad altri letterati: ma gli honorò ancora, & arricchì. Fù vario ne'vitij, e tal'hora inconstante nelle virtù. Vinse tutti i Rè nella liberalità, e co'doni. Ciò, che lesse delle marauiglie sparse pe'l Mondo, volle egli stesso vedere; onde li freddi, e le tempeste sofferì di modo, viaggiando, che nè meno copriua il capo: essendo tale la natura de gli animi virtuosi, e forti, che da gl'impedimenti cauano prositto. In tutte le Città fece de gli edifici, e v'instituì de'giuochi: per la quale cagione, e per memoria de'beneficij fatti in varie guise, la doue egli si trasferì di persona, stimo, che il Senato gli decretasse di molte medaglie; e frà di esse, le seguenti dimostrano la forma, con cui le Prouincie si humiliauano all'Imperadore, e veggonsi gli habiti loro diuersi, e le particolarita di ciascuna. Sono però simili medaglie, con testa in alcune laureata, & in altre senza corona: matutte con lettere: HADRIANVS AVG. COS. III. P. P. e la prima in ordine contiene, nel rouescio l'Imperadore in piedi togato, col volume nella sinistra mano, e porgela destra ad vna figura, che con l'vn ginocchio piegato a terra, gli stà dinanzi in habito succinto col cappello
   44. su'l capo a piramide, ma ritorto nella cima, dietro al quale pendono due lunghe bende: tiene nella sinistra vna brieue, e ritorta verga, e vi stà scritto: RESTITVTORI FRIGIAE, S. C. dal che si raccoglie questa esser la Prouincia, e l'habito de'Frigi.
   Vedesi la Spagna ginocchioni in altra medaglia, col ramoscello d'oliuo nella sinistra
   45. mano, vn coniglio a'piedi, & essa in atto di porgere la destra all'Imperadore, che standole dinanzi togato, col volume, distende la sua per solleuarla con lettere: RESTITVTORI HISPANIAE. S. C.
   Incontra l'Acaia la sua destra con quella dell'Imperadore, mentre, stando egli in piedi,
   46. essa, col destro ginocchio piegato, lo riuerisce, e mostra segnale di gratitudine, presentandolo di vn vaso, entroui certo fiore, che frà amendue stà riposto: forse, che alcuna particolare proprietà di quella Prouincia vi si dee comprendere; e vi si legge: RESTITVTORI ACHAIAE. S. C.
   Si dimostra la Macedonia ginocchioni, che porgendo la destra all'Imperadore, che
   47. le stà dinanzi togato, le viene da lui fatto segno, che si solleui, e vi è scritto: RESTITVTORI MACEDONIAE. S. C.
   L'Africa prostrata nell istessa guisa dinanzi all'Imperadore, stringe con la sinistra delle
   48. spiche di grano, & altre se ne veggono sorgere da terra. Ma simile Prouincia porta il capo guernito col teschio d'elefante; vedendouisi etinadio i denti, e la tromba detta proboscide, dimostrandosi con ciò essere colà gran numero di così fatti animali, e che tale
S 2 Prouincia

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