Full text: Angeloni, Francesco: LA HISTORIA AVGVSTA DA Giulio Cesare infino à Costantino il Magno

217.

egli indirizzò, facesse effigiare nelle memorie di Antinoo l'Ariete, come animale solito, per propria ferocità, non solamente di procurare l'incontro di quelli della sua specie, correndosi l'vn l'altro a fronte, ma d'incontrare etiandio gli huomini, e di prouocarli a guerra. E quindi per auuentura fù il Montone Celeste dedicato a Marte: volendosi, che se alcuna forza di cotal Pianeta domini il corpo humano, ciò segua nel fiele, in cui dimora lasede dell'Ira. Et Origene hebbe in pensiero, che il sacrificio dell'Ariete, solito farsi da gli Hebrei, hauesse per fine lo estinguere l'Ira: tenendosi massimamente cotal animale perfuor di misura iracondo. Appressoa tutto ciò, per variare il concetto, o l'espositione del suddetto Ariete, si potrebbe aggiungere, che fù antico costume il pregare felicità a' morti, che vissero bene, raccomandandogli alli Dei Infernali con Epitaffij scritti sù i sepolcri; in vece de'quali vsauano anche tal fiata lo scolpirui solamente diuersi capi di Mõtoni tramezati da bacche, e da frondi d'edera, che vi andauano, con vaga mostra, scherzando intorno; e ciò forse per dare a vedere, co'capi de'Montoni tronchi, che l'Ira di chi colà giaceua, era anche essa estinta, e che degno perciò si rendeua di riposare fra'Dei. Aggiungeuansile bacche, e le frondi dell'edera, come di pianta dedicata ad Osiride, e delle quali, nelle superstitiose cerimonie di que'tempi, si faceua maggiore stima, che della pianta, e delle frondi di vite: essendo, che quelle serbauano, in qualunque stagione, la natia verdura, doue questa, ne'tralci, si dimostra arida, e perde affatto nel verno le frondi. Ma essendo seguito il caso di Antinoo nell'Egitto, là doue Gioue Ammone era, sotto la forma dell'Ariete, adorato; perche non potrebbe dirsi, che a cotal Dio sacrificasse Adriano per l'eternità di quello, e ciò voglia il rouescio, di cui si fauella, rappresentare? E forse anche la Città, appresso la quale fù battuta cotal medaglia, portò per publica impresa vn così fatto animale: non parendo verisimile, che mentre sipensò di sodisfare al gusto di Adriano, deificando Antinoo, si volesse ad vn tempo recarevitupero a questo, e rimprouerare a quello alcun suo difetto, colsenso già detto della libidine.
   Si raccoglie in altro rouescio di medaglia di Antinoo, cõ testa, e lettere, descritte, il simulacro della Luna Maschile giouanetta, &in habito tãto succinto, che fin le ginocchia le si cõ prendono ignude: porta i coturni, e'l cappello alla Frigia le cuopre il capo; e si vede sorgere dalle punte delle spalle, con eguale proportione, vna meza Luna: distende la destra mano ad vn'ancora di naue, & appoggia la sinistra sù vn'hasta, ma le lettere di tal rouescio non silasciano distintamente leggere. Adorauasi da'popoli Niceni cosìfatto Deus Lunus : secondo seguiua etiãdio nelli Carreni Popoli della Mesopotamia; li quali vollero, che chiunque diceua douersi chiamare la Luna di genere, o col nome di Donna, soggiacesse colui, per sempre, al comando delle Donne; e chi perlo contrario teneual la Luna essere maschio, fosse loro superiore: Intendeuano li Carreni, che la Luna, come prima causa di tutto l'humore, facesse l'operatione di persona virile, nella somministratione di quello; e perciò la chiamarono Luno. Ma si volle forse intendere, per adulatione, che Antinoo, già per credenza d'Adriano conuertito in Stella, douesse, in paragone del Dio Luno, da cui l'Egitto era particolarmente dominato, produrre colà effetti non inferiori in prò delle cose create: che perciò gli eressero Tempij, co'Sacerdoti, e quanto di più, per sacrificargli, come ad vn Dio, era di mestieri. Non mancarono tuttauia di coloro, che affermarono, l'anima di Antinoo essere stata collocata nell'orbe della Luna.
   Dalla non maia bastanza lodata cortesia del Sig. Alessandro Rondanini, mi è venuta
S in dono

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