E circonda
ta di nuo¬
ua chiesa
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profane muraglia dalle sacre; che frà l'vne, e
l'altre vi si trovò spatio di poterui andar den-
tro; ricusando le pouere, vecchie, e lacere; le
nouelle, e ben fondate. Furono cosi ritroua-
te sino al tempo di Clemente VII. nel' cui Pon-
tificato s'incarmigiò poi la 5. Casa de fin ssimi
Marmi, come vedremo à suo luogo. Dunque
i Recanatesi, eretto il nuouo muro, vi eressero
ancora nuoui Portici intorno; per dar ricetto al
tanto Popolo accorrente. Nel fabricato fece-
ro esprimere con pennello le Traslationi, e 1
mysteri della S. Casa, con Altare da vanti; ac-
ciò anco da lunghi si potessero vdir Messa da
circostanti.
Ne qui fermò la diuotione, e feruore de Re-
canatesi, in adornare, & ampliare di Fabriche
il Sacro Albergo; che ancora in somme angu-
stie; per la loro atterrata Città da Giouanni
XXII. non restarono di Fabricar nuouo Tem¬
pio alla Gran' Madre de Dio, & à benefitio pu-
blico, d'intorno alla sua S. Casa Lauretana. A
tale effetto fabricarono anco stanze per i Mini-
stri di Chiesa, & alloggio de Forastieri. Al
tutto cosi animati, scriue il Torsellino, dal Pio
Vescouo di Macerata; sotto la cui Diocesi, e Cu
ra Pastorale à quel tempo ritrouauasi Recanati.
Vſarono anco diligenze, di far'tenere ben’ cu-
stodite le Vie publiche di Campagna, contro la
gente ingorda, à commodo, & vtile de Pelle-
grini ; & assecuramento di Passaggieri. Attesa
in oltre la nuoua fiera all'hora istituita da Mar-
tino V. ad honore, e gloria della Vergine Lau-
retana; come egli scriue in vna sua Bolla; dan-
do in tal' modo occasione à Loreto di magior
Concorso, e frequenza de popoli. che però
raunata