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to dai Pisani. Certa cosa è che nel rimi¬
rarla una miglior bontà ravviso nel mis¬
chiare il chiaroscuro, nel delinear le teste,
e nel segnar le pieghe delle vesti-, di che
son prive altre opere sue, e dico che si
questa che quella molto simile di S. M. No¬
vella di Firenze derogano in meglio dal
far di questo vecchio Maestro, e si posso¬
no entrambe dichiarare per i maggiori sfor¬
zi del suo sapere . Siami permesso notar
qui di passaggio quella solita maniera dis¬
cendente dalla più antica da noi denomi¬
nata Greco-Pisana, e l'uso praticato da
Giunta di distender la tela incollata sul
piano dell'asse, e sulla cornice del qua¬
dro, ove alcune piccole figure in certi
ovati mostrano il vantaggio della minuta
caratteristica.
Proseguendo le nostre osservazioni
non ci fermeremo ad esaminare il quadro
dell'Altar che segue , ove l'inferior nell'
arte dei Nasini Senesi dipinse S. Liborio
Vescovo, e S. Ranieri ; e dove nel traforo
della tela è posta una delle antiche Croci
più volte ricordate nell' antecedente volu-
me. Nemmeno ci occuperà l'altro quadro,
uno dei primi lavori di Aurelio Lomi tol¬
tane la superiore aggiunta d’infelice pen-
nello. Ma lasciando la Crociata fermere¬
mo lo sguardo intento sulla bell' opera che