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Crede l' Autor suddetto ch' ei cinto
non fosse di mura castellane perchè i Ge¬
novesi nel 1118. sopraggiunti con grossa
armata obbligarono i Pisani ad una svan¬
taggiosa pace , e perchè fu preso senza
contrasto tanto nel 1268. da Carlo Duca
d'Angiò alla testa delle Truppe Fiorenti-
ne, quanto nel 1284. dai Genovesi lo
non ho prove onde oppormi ad una talu
congettura. Certa cosa e che in appresso
ei fu di mura ben provvisto giusta il rame
che ne riporto, il cui disegno ho tratto
dall originalcarta, che si conserva dalla
Nobil Famiglia dal Borgo, ove una tale
iscrizion si legge con caratteri di quel
tempo. Prospectus Pisani Portus prope Li¬
burnam dicti del Calambrone séu Lambrone
destructi de An. Dom. MCCCCEXIIII, tem¬
pore Dni. Philipi Medici Pis. Archiepiscopi
una cum Ecclha. Scti. Nicholai de quo nul-
lum est vestigium . Le parole sopraespresse
molto rilevano al sentimento di alcun, che
il Porto di Pisa si trovi talvolta detto di
Labrone, o' di Calambrone, e che il sito,
anche di presente cosi denominato, fosse
una parte dell' istesso Porto, a cui per con-
seguenza il Tempio d' Ercole a suo luogo
citato ne appartenne.
Fu ancora interesse dei Pisani, ch'
oltre il giro delle mura fortissime torri nei