che profane, che nella Città nostra si con-
tengono. Ne volendo osservare alcuna or¬
dinanza cronologica in descriverle, prima
di devenire alla narrazione di altre più
antiche diremo di quelle , che furono
destinate all’ insigne militar’ Ordine di S.
Stefano, che ha in Pisa la sua sede, ed
i suoi stabilimenti. Fondato egli da Co¬
simo I. per dare un nuovo lustro alla To¬
scana, ed un maggior peso alla sua poten¬
za fu grande ne' suoi principj medesimi; e
quegli edifizj che si assegnarono al servigio
di lui mostrano la grandezza dell' oggetto,
e la magnificenza di chi li fece.
Circondano essi una Piazza non rego-
lare, ma però vaga all'aspetto per questo
appunto, perch’ ella è tutta ornata di Fab¬
briche in parte eleganti, in parte magni¬
fiche , e tutte aventi un suo proprio merito
corrispondente al fine per cui furon create.
Occupano quel luogo, che prima serviva
alla sede degli Anziani, del Potestà, e dei
pubblici Uffizj della Pisana Repubblica, e
le fabbriche destinate a questi o furon di¬
strutte, o incorporate nelle nuove. Fù tutto
ciò per comando del G. D. Cosimo I. il
primo Gran Maestro dell’ Ordine, di cui
vesti l’abito nella Primaziale il di 15 Mar-
zo 1561. per mano di Mons. Giorgio Cor-
naro Vescovo di Treviso, e Nunzio Apo-
stolico presso l’A. S. R.