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tirio de' SS. Cosimo, e Damiano, risuone-
rebbe fra noi più chiara tradizione del suo
sapere.
VI. Una delle principali opere di
Zaccaria Rondinosi, la quale per Pitto¬
re non tanto mediocre lo caratterizza, ci
ha mosso a farlo conoscere a ragion di
tempo in questo luogo IMSS. del Ca¬
nonico Totti, e di altri assicurano ch' ei
trasse da Pisa i suoi natali, e che nel
1665 risarci alcune storie della facciata
Occidentale del Campo Santo, ov’ è di
sua mano la testa del Noè ignudo nel
primo quadro di Benozzo. Siccome nell'
anno susseguente colori tutta quella par¬
te, che dall’ angolo Boreale fino alla mag-
gior Cappella si distende, figurandovi in
due spartimenti la storia del Rè Ozia,
ed in altro la gran cena di Baldassarre.
Questa è l’ opera in fresco, di che intesi
dir poc' anzi, ch’ accennai soltanto nel
primo volume, e della quale or mi pia¬
ce d’ esporre , che mentre al colorito di¬
scorde ed alla mancanza di masse d' om¬
bre, di vivezza, e di scelta supplisce una
ricca e non male ordinata composizione,
una certa proprietà nelle azioni, e nei
moti, ed il vestir naturale benchè minu-
to, s’ ella non lusinga l’occhio dello spetta-