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ed all' altra di Stefano della Bella si ras-
somiglia.
La rara abilità del nostro Artefice
non andò scevra del favor de Monarchi,
poichè sappiamo, che il G. D. di Toscana
dopo di averlo dichiarato Maestro di campo
gli dette il comando della Fortezza vec-
chia di Livorno, e dipoi di quella di Sie¬
na, e che l’ Arciduca d’ Inspruck lo vol¬
le al suo servigio.
IV. lo debbo a queso luogo porre
Giovanni del Sordo detto ancora Mone da
Pisa perchè memorie certe di lui restano
tuttora nei MSS. di Paolo Tronci sulle Chie¬
se Pisane, ed in quelli del Convento di
S. Francesco principalmente, e perchè lo
reputiamo senza tema di abbaglio un buon
Pittore del secolo. Tale infatti lo ravvi-
seremo nel terzo Volume, ove ci conver¬
rà far note due opere di lui, una in S.
Francesco, l’ altra in S. Martino esisten-
ti, e atte a indicare la maniera sua cor-
redata di un adeguato disegno, e di un
tinteggiar vago sul gusto della scuola Se
nese.
V. Un certo Paolo Gallucci Pisano ci ad¬
dita ancora il Tronci suddetto, e se fosse di
sua maho, com' ei pensa, il quadro di S. Mi¬
chele in Borgo di Pisa esprimente il mar-