Full text: Volume (Tomo Secondo)

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nudo, e ben' atteggiato, per la più bel¬ 
la figura del quadro. Ne fin qui è posta 
la meta di narrar le opere del Gentileschi 
da me vedute, e da altri non pubblicate. 
Nella Città di Torino mentr’ 10 se¬ 
guendo l' esercizio usato ammirava con 
meraviglia le ragguardevoli Pitture del Re¬ 
al Palazzo, e le molre in ispecie prove¬ 
nienti dalla scuola Fiaminga, tre qua¬ 
dri più di tre braccia lunghi, e propor¬ 
zionatamente alti mi furono additati del 
nostro Pisano Maestro. In essi non mi si 
ascose la maniera di lui non mai abba¬ 
stanza lodata perch’ io qui non dubiti d' 
asserire, che posson' eglino riporsi fralle 
più belle prove del suo pennello, e che 
non volgare è la comparsa, che fanno fra¬ 
gli egregj dipinti delle ornatissime Reali 
Stanze. 
La maniera di Orazio non fu di quel¬ 
le che abbiamo osservato, e che osservia¬ 
mo a di nostri insipide e false, e tal¬ 
volta crude, e ferrigne. Per ispiegarla 
in miglior guisa aggiungeremo alle varie 
nostre osservazioni, che nelle dipinture di 
lui di rado le ombre son taglienti, ma 
diafane, e leggière sovente, che vi si os- 
servano 1 panni bianchi molto ben con¬ 
dotti, 1 gialli misti con lacca, ed al¬ 
tresi la lacca schietta di color pieno, e
	        
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