Full text: Volume (Tomo Secondo)

quelle de' Pontesici illustrate da Guglielmo 
Cardinale, e da Anastasio (1), che anche 
la Pittura, benchè infelicemente, e con più 
lentezza che la Scultura, si esercitasse in I¬ 
talia per tutto il tempo che dominarono 
in essa i Goti, e i Longobardi. Che qui¬ 
vi in qualche modo si dipingesse anche ne' 
due Secoli dopo il mille senza consultare 
la Cronaca di Leone Ostiense continuata da 
Pietro Diacono, il Muratori (2) e il Dott. 
Lami, e senza citar le figure miniate con 
molto cattivo disegno nel Salterio Mona¬ 
stico di S. Lorenzo di Firenze fatto scri¬ 
vere da Giov. Abate Camaldolese (3), e in 
altri Codici Italiani del Secolo XI., si può 
a buona equità congetturare. Ma tanto più 
dee credersi che in Pisa, ov’ allora sfog¬ 
(1) Script. Rer. Ital. vol. III. p. 152. , e vol. I. 
p. 301.,e 312. ec- 
(2) Antiq. Ital. vol. II. Diss. XXIV., e Rer. 
Ital. Scr. vol. II. p. 387., e 937. Nel vol. III. pag. 
419. Pandolfo Pisano parla di alcune pitture fatte 
per ordine di Callisto II. 
(3) Favori d' istruirmi di tal notizia il CI. Sig. 
Canonico Bandini attual Bibliotecario della Libr. Lau¬ 
renziana, Autor del Catalogo dei Codici della mede- 
sima. 
V. Pluteo XVII. Num. 3. Queste miniature con 
altre simili di Badia stima il Lami forse migliori di 
quelle di Oderigi, e di Franco Bolognese. Si deduca 
adunque il merito di questi Pittori.
	        
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