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eccitati l animo mio suori di me portando mi
cenevano immobile e muto come il marmo, e
il marmo dai due bravi Pisani maneggiato con
tantae eccellenza vivo mi pareva, parlante, im¬
perioso: Crèdetemi, non è questa un immagi-
ne poeticæ, che mi seduca; è una verità cono-
sciuta da tutti gl Intendenti spregiudicati; e io
tengo per certo, che sino ai tempi di Rasfaello
cosa più bella nelle produzioni deli Arte risor¬
gente nou siasi veduta giammai; e meritereb¬
bero di essere diligentemente incise, per far
fede a che non le ha vedute, che la Pisana nel-
le prime epoche della nostr Arte si lascia ad¬
dietro di gran lunga tutte l'altre scuole.
Penso che avrete notizia di quel Giunta Pisa¬
no, che dipinse nella S. Basilica di S. Fran-
cesco d' Assisi, e fece intorno al 1230. il ri¬
tratto del Celebre F. Elia, orante dinanzi un
Crocesisso, e di quel certo Bartolomeo, di cui
si valse Federico II. Imperatore uel 1223. per
fare un bell arco nella Città di Foggia, e di
cui io diedi la stampa in sine del mio primo
tomo; e finalmente di un certo M. Giovanni,
che sioriva intorno al 1300., di cui una hen
conservata tavola acquistò non ha molio l Emi¬
nentissimo De-Zelada. Di tutti questi Pisani
vot avrete notizla, come di altri, il ndme
de' quali o è consufo con le molte mie carte
o mi è dalla memoria fuggito. Però vi chie¬
do scusa, se vi ho annojato con questa mia