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zia dal ve derla nel centro di un vaghissimo giar-
dino; chi volge lo sguurdo alle sole fabbriebe
del Duomo, del Battistero, del Camposanto,
e del Campanile, vede a chiare note ana Cit-
tà colta, popolata, e ricca; e chi finalmente
osserva i belli, e rari monumenti antichi, o
dall Oriente trasportati, o dissotterrati, e in
luoghi conspicui riposti per ornamentg non so¬
lo ma per diletto de curiosi, e per istudio de-
gl intendenti, si persuaderà facilmente che jo
non altero di un punto il vero. Basta il solo
bellissimo vaso, ornatovdi stupendi bassirilievi
da scalpello greco, e collocato sopra una colon-
na a lato del Duomo per far fede del buon gu-
sto degli antichi Pisani, e per convincere gl
increduli, che il celebre Niccolò da Pisa non
ju uno Scultore nato a caso, ma escito da una
scuola di maestri più antichi, come può rilevarsi
dalle Sculture che sono nell architrave della por¬
ta orientale del Battistero, e dall altre che sono
intorno a questo bellissimo edifizio, e nel Duomo.
Avesse cosi avutoPisa, come l' altre Città d'
Italia Scrittori diligenti nel raccogliere le me¬
morie de loro Artefici. Io trovai a Parma, a
Milano, e nel Regno di Napoli delle tracce si-
cure di varie Scuole di Pittura, e dell Arti
germane, che siorivano in un modo finora sco¬
nosciuto agl' indagatori della storia, e che por¬
rò alla luce con i miet viaggi per l'Italia.
Però dai lumi sinora da me raccolti per ogni