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se, e tritoni, come le introdusse Teocri-
to (1) festeggiando intorno a Giove trasfor¬
mato, che porta sulla ſchiena l' amata pre
da. Se poi nell' altra femmina portata dal
cavallo marino sembrasse ideato altro ratto
si può ricorrere alla favola d' Ino figlia di
Cadmo, che gittatasi in mare fu trasformata
in ninfa da Nettuno, o piuttosto all infe-
lice lo figlia d' Inaco, che rammenta Ero-
doto (2) in un coll indicato ratto di Eu-
ropa. Non deve far meraviglia l' interpe-
trazione da me esposta, imperocchè ſe rie¬
sce ſpesso difficile il fissare il soggetto ne
bassirilievi interi, e ben conservati, molto
più lo debbe essere ne' corrosi e guasti
dal tempo, ne quali male, o punto si sco-
prono le azioni, e le passioni dell' animo.
EXXXVI. Volgasi lo sguardo alla pit-
tura che rappresenta alcune storie degli Ana¬
coreti. Ne fu Artefice Pietro Laurati Sene
se discepolo di Giotto, il quale secondo il
Baldinucci riescl in alcune coſe più perfet
to del Maestro, ingrandi le figure, e in
trodusse in Siena miglior modo di dipinge-
re. Réplica di questo è altro romitorio che
fece l'istesso Autore nel Gabinetto delle pit-
ture antiche della Real Galleria di Firenze.
(1) Idyl. ao. p. 15.
(21 L. I. in proem.