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XXIII. Passata la porta orientale è de¬
gno da osservarsi il piccolo Altare di S.
Biagio. Egli è altro modello di eleganza
pe molti bei lavori d' intaglio condotti
sul marmo Lunese dal prelodato Stagi col
più delicato finimento. La statua del San-
to collocata nel mezzo di si pregiato la¬
voro viene attribuita al medesimo scalpel
lo . Sembra per altro doversi dar fede ad
alcune inedite carte di circa quel tempo
le quali riferiscono esser di mano di Nic-
colò detto il Tribolo, celebre Scultor Fio-
rentino, che fù scolire del Sansovino, e
fiori verso la metà del sesto secolo; tanto
più, che una tal notizia concorda con ciò,
che lasciò scritto il Vasari, (1) cioè che
il Tribolo fù amicissimo dello Stagi, e per¬
tanto lavorò nel Duomo di Pisa, come do-
vrò dire in appresso
XXIV. Meno dubb'osamente si deve a¬
ſcrivere al medesimo Stagi la statuetta di
marmo poſta nel mezzo sulla vicina pila
dell' acqua santa, perchè molte memorie
lo atteſtano.
XXV. Proseguendo le nostre osserva
zioni nell’ asta superiore della Croce, abbia
mo sulla deſtra uno de soliti reparti di
marmo al presente disadorno, ma dove in
breve sarà affissa un opera di pittura in ta-
(1) T. I. P. III. p. 397.