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tura quella maniera pia dolce, e pid sicu-
ra, più unita di disegno, e di colorito di
che gli dà lode il Vasari. Vedrete esser
anche stato il primo a rappresentare i
puttini cosi graziolamente carnosi, boz-
zotti, e polputi, che non isdegnarono
Guido, e l’ Albani ofservarne, e lodar-
ne la pastosa sagma, ed imitarli. Lo su-
però Innocenzo nella finitezza, nella
giuftezza de' contorni, nella erudizione
e nella eleganza, con che noterete esser-
si in tal guisa accostato a Rasaelle, che
lo giurereste uscito di sua Scuola: Il
perchè per non restargli nel disegno
ed in queste parti inferiore il Bagnaca-
vallo, se ne passò a Roma al vero, e
vivo archetipo: stimando sua gran sorte,
di Maestro divenir discepolo del primo
Maestro del Mondo. Non è perciò vere
quanto opposero a questo onorato uomo
e dabbene i gran Letterati di quel felice
Secolo, e di quella gran Corte, que
medesimi che la falsa morte del Francia
avean divulgata, e fatta scrivere a Gior-
gio, per impinguare anche in tal modo
vieppiù le glorie del loro prediletto
Cioè che collà si portasse Bartolomeo pe
competere col divino Artefice nella Chie
sa della Pace, quando si sa, la competen
za esser seguita dopo il suo ritorno, nel
la Madonna della Pace in Bologna, (che
ora più non si vede) non in quella di Ro-
ma, co suoi emuli Giacomo Francia.
Innocenzo da Imola, oltre 1 Aspertini,
Mastro Biagio, e 'l Cotignola, non con
Ra¬