o quelle dei Maestri, che nello stesso
empo di quei due presso di noi fioriro-
0. E questo solamente è stato quanto si
detto sin’ ora, e si dirà sempre. Que-
to il vero, non adulterato sistema. Que-
ta la sincera, non distorta massima. Se
confessarsi perciò in tal guisa Giotto,
nzi l' acclamarsi per lo più stimato in
gni altra Città, o priva affato, o pid
1 noi scarsa in quei tempi di Pitture
di Pittori, che di Pitture, e di Pit-
ori avessero cominciato anche prima a
neritare il nome: Se in riconoscerlo in
al modo per lo più fortunato in sentirsi
saltato da tante erudite penne, che-
vengono in sequela a quelle nazionali,
he furono le prime a spiccare per quel-
o stesso Ciel nativo voli sublimi all' E¬
ernità, sia un discorrere con poco onorevo-
Pezza, anzi con avvilimento di esso, e de
uoi valentissimi segaaci, de quali si fe
onoscere tanto sempre copiosa, e ferace
quella nobilissima, e dottissima Nazione,
o me ne rimetto al voſtro disappassiona-
no giudizio, a cortese Lettore.
Ma lasciam qui per grazia le ingiuste
altrui querele, o artificiose doglianze che
mansi, non da altro però maggiormente
cagionate, e promosse, che da una in-
terna amarezza, e disgusto insoffribile,
che possano i Bolognesi, a simiglianza di
quei tanto strepitosi Decennali, pubbli-
car ben presto anch' essi un altrettanto
bben provato Catalogo di antichissimi non-
uueno; che insignissimi Artefici, 1 quali
de¬