giunge che lo stesso Papa, che fece anda-
re a Roma, con si sterminati onori ed
emolumenti Giotto, e che di poi vi chia-
mò Oderigi, vi volle altresi il nostro Fran-
o, miglior Maestro del suddetto Oderigi,
be per lo stesso Papa, e per la detta Libre-
ia ne' med: simi tempi lavorò assai cose ec-
sellentemente. Che quand' anche giunto
mai-fosse all' uguaglianza di Cimabue
di Giotto nella veramente a noi nega-
a fortuna di cosi sagaci, ed officiosi Pae-
ani, che negozianti in tante Città
relle stesse cominciarono a procurar loro
ante commissioni d’ opere: o primi a
pen verseggiare, e correttamente iscri-
were nella toscana favella, seppero si
roicamente, e pulitamente esaltare i
due Paesani sovra, anzi ad esclusione d'
ngni altro; a me basta che presso di noi
osse anche ei Maestro, se non cosi ma-
nificato, non però taciuto. A me basta
he trovando a sufficienza da poter lavo-
are, guadagnare, e farsi largo nel pro-
rio nido, senza esser necessitato ad uscir
suore, e procacciarsene altrove (trattane
quella chiamata a RomaJ si contentasse,
Anzi assai stimasse dilatare il suo credito
per le confinanti Città solamente. Mi ba-
sta insomma ch' anch' ei fondasse in pro-
Dria casa una Scuola a niun altra infe.
riore di bravi Discepoli, che riuscirono
poscia accreditati Maestri
Vedrete dunque essere stati questi par-
icolarmente un Vitale detto dalle Ma-
lonne, un Simone detto da' Crocefissi,
un
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