vna fraſe Bologneſe per chi fà alcuni atti colerici, dicendosi, ch'ei
getta via le Janfanelle.
Zapello è vn cattiuo passo tanto fisica, quanto moralmente, e
questi veduto, e conosciuto fà arrestare il passo ad ogni sensitiuo,
non che ragioneuole; e perche tal passo fà parer contumace, e re-
stio il Cauallo al Caualiere, ed il Suddito al Padrone, poiche il piè
superiore non tocca immediatamente il pericolo, quindi è, che
questa voce originò dal greco fος, che vuol dire, contumax,
che se voleſsimo attribuire paisiuamente la contumacia al passo
cattiuo, correrebbe benissimo la proprietà del dire senza nota
d'imperfettione.
Zavariare vuol dire delirare in modo, che nel parlare si facci-
uo molti variati discorsi, col saltare, come si dice in prouerbio, di
palo in frasca, cioè d'vna cosa in vn'altra differente dalla prima; e
deriua questo verbo dal greco &a particola aumentatiua, e da va
riare latino, quasi dicasi multum, & insigniter variare.
Zombare, da Cνα, αros, 2ù, che interpretasi cingulum, vuol
dire dar delle busse col cinto, ed in somigliante modo lo scordona¬
re significa battere colla corda cinta, e scorreggiare, percuotere
colla correggia cinta, & c.
Zoni, ò cioni sono certi pezzi di legno disposti dirittamente so¬
pra il terreno in quadro con vno di essi centrale nel mezzo, il qua¬
le compisce il numero ternario quadrato, e questi colle loro ca du-
te segnano le vitiorie giocose, di giuocatori s’ingegnano di
rouersciarli a più potere con vna palla di legno da vn termine pre-
fisso hora sdrucciolata di lontano, ed hora trà le mani ferma da
vicino abbattuta; la etimologia loro dal greco io la dedurrei dal
verbo uméo moueo. E quiui chiuda il mio dire la penna, la quale
hà fatto il suo possibile per riporre all'eternità dentro le presenti
vindicie il più ricco, ed il più antico tesoro del parlare Italiano.
59 Clausum possidet arca louem. Quanto meglio sarebbe per gl'in¬
tendenti, e docti, che coculcata l'auaritia degl'Italiani ingegni elo-
quenti fosse da tutti accettata la pretiosità de i detti Bolognesi, e
Lombardi; all'hora si, che alla lingua Italiana non mancherebbe
cosa alcuna, anzi ella si potrebbe giustamente tenere per vna mi¬
niera sorgente perpetua di finissimi metalli d'oro , e d'argento let-
terario senza inuidiare le dorace arene al Tago, all'Hermi 60
nam quid quid Tagus aureis arenis donat, aut Hermius rutilante
ripa, &c. L'vltimo oriente la Grecia, ed il Latio hanno suiscerato
le loro più ricche manière di dire per arricchirne la Gallia Toga¬
ta, gli esempi di soura addotti ne hanno fatto manifestissima la
proua. Non senza gran ragione 61 Psammetico antichissimo Re
dell'Egitto diede il vanto di nobiltà, ed eccellenza a quella lingua
la quale conseruaua più dell'altre le vestigie de i più vecchi, e più
sodi
59 Petron.
Arbitr. in Sat.
60 Boet. met.
10.1.3.
61 Herod.