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Non meno belle, e avvenenti appariscono le due rivolte
nel profilo, delle quali una ne fece il Maestro a bello studio
girare indentro, l'altra poi al di fuori, essendogli piaciuto di
terminar questa mensola con due cimasette, una di sopra, che a
lei dà finimento, e disotto l' altra, che ſa ſembianza di ſoſtenere
Alla gola diritta di ſopra due aggetti egli diede, uno maggiore
per la parte del profilo, e per la faccia uno minore. Percioc
chè, come io penso, ſe alla parte davanti egli aveſse data pro¬
iettura, che fosse ſtata eguale alla parte del profilo, col lume
ſceſo tanto da alto, troppo di ſcuro aldisotto averebbe preso la
gola diritta, ſenza che aveſſe potuto far la ſua giuſta comparſa
il bel garbo di quella: e se avesse egli fatto ubbidire l'aggette
del profilo all’aggetto della faccia con farlo minore, non ave¬
rebbe avuto la gola in faccia quella sua bella distesa ; e per
conseguenza ſarebbe rimaſa mancante di quella grazia, e avve¬
nenza, di cui apparisce fornita nella forma presente. Perlochè,
ſe il noſtro Divino Architetto, cotanto esatto ed accurato egli
era in menomissime coſe, potrà ognuno che abbia fior di ragione
farsi di leggieri a congetturare, quale e quanto sarà stato il
suo magiſtero, ed artifizio mirabile nell'idear prima, e poi
comporre l'insieme di tutto questo suntuoso edifizio. Di uno
de' suoi tempi, o ſia verità, o sia capriccio poetico, racconta
Orazio nell’Arte, essere stato fuor di modo studioso nelle co-
ſe minure, ma traſcurato poi, e meſchino nell' insieme:
„ Infelix operis summá , quia ponere totum
„ Nesciit .
Il Buonarruoti all’ oppoſto dotato da Dio d’ una mente più
vaſta, e di forte immaginativa, pensò prima seriamente in que¬
ſt' Opera ad architettare un bel tutto, e questo poi lo ripar¬
ti graziofiſsimamente, e lo diſtribui con una risoluzione si
bella e si nobile , che in ogni minuzia pienamente conten¬