Nè già di sua speranza ivi ingannato
andò. Imperocchè arrivato in Roma in¬
viossi verso la Chiesa fatta costruire dal
gran Costantino, per ivi adorare le Re-
liquie de’ gloriosi Appostoli Pietro, e
Paolo. Compito, che ebbe alla sua di¬
vozione, per volere di quel Signore , che
tutte le cose fortiter, suaviterque disponit
s’ avviò per quella Contrada, nella quale
eravi il Palazzo dell' Ambasciatore di Bo¬
logna, che in que’ tempi era un certo
Passipovero dell’ antichissima, e nobilissi¬
ma Famiglia de' Passipoveri Bolognese
Questi come per diporto stava alla fine¬
stra del suo Palazzo con altre Persone
ragguardevoli, e vedendo passare l’ Ere-
mita, che al collo portava la Tavola co¬
perta dei suoi panni, desideroso di sa¬
pere cosa egli portasse, lo fece chiamare
per i suoi Servidori . Allorchè fu alla sua
presenza il ricercò di quello egli avesse
in quell’ involto, che sembrava da lui
portato con molta venerazione. Condi¬
scese tosto il buon Romito scoprendo
l’Immagine Santa, e narrogli minutamen-
te con ordine tutto il successo, e la ca-
gione del suo viaggio.
A cotal vista facendo i suoi effetti quel
Sa-
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