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fedele alle paterne disposizioni, ne dege¬
nere dalla sua conosciuta pietà, accon¬
senti ad accordar loro l’uso della chiesa
e sagrestia, purchè prima vi concorresse
l’arcivescovile approvazione. Questa tosto
implorarono, e ai due del passato Giu¬
gno l’ottennero, in seguito di cui il no¬
bile proprietario ratificò la promessa con
atto pubblico a condizione che gli uniti
rifacessero gli altari, li fornissero di sa¬
cre immagini e di ogni altrà suppelleti¬
le, corredassero la chiesa di ciò che oc¬
correva al di lei bisogno e ornamento
guernissero la sagrestia di paramenti, e
di tutt' altro occorrente al divino servi¬
gio, e pagassero l’affitto dell’appartamen¬
to del sacerdote che ne sarà il custode.
Obbligaronsi pure di far celebrare una
messa alle ore dieci e mezza antimeridia¬
ne di tutte le feste e venerdi dell’anno:
e siccome per cura del nominato signor
Marchese è stata riparata tanto la chiesa
che la sagrestia, non resteranno a carico
dell’ unione che i ristauri avvenire.
Non fu ciò appena stabilito, che le
offerte tanto in denaro che in effetti si
successero l’una all’altra, e il signor
Principe direttore fu dei primi a darne
l’esempio. Fra i molti altri tanto nobili
che cittadini meritano speciale menzione
li signori Marchesi Francesco e Sicinio