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so fu in seguito acquistata dal Marchese
Commendatore Camillo Zambeccari Zan¬
chini coll’ animo che a migliori circo¬
stanze fosse al pubblico culto restituita.
Intanto per dar luogo allà repristi¬
nazione di alcuni ordini religiosi avendo
dovuto i circondarj parrocchiali colle lo¬
ro sedi subire diversi cambiamenti, la
maggior parte di ciò, che di S. Damia¬
no la cessata parrocchia di San Dome¬
nico possedeva, fu nel 1826 a quella di
S. Giovanni in Monte attribuita :
Ma la piccola chiesa di S. Agata
all’ aumentato numero dei divoti suffra¬
ganti sempre nuove angustie porgeva e
maggiormente li obbligava a determinar¬
si per un nuovo traslocamento . Comune
era il voto di ritornare a San Damiano,
profittando della religiosa disposizione dell
acquirente, ma la grave spesa trattene¬
vali di provvedere di tutto l’ occorrente
una chiesa, che per il suo complesso e¬
sigeva un corredo più che decente, A
fronte però degli ostacoli lungi dal ve¬
nir meno la pietà dei confratelli, anzi
si avvalorò, e molti fecero a gara nell'of¬
ferire.
Con si belle disposizioni decretaro¬
no essi di farne formale domanda al su¬
perstite signor Marchese Commendatore
Giacomo Zambeccari loro confratello, che