Full text: Romani, Giuseppe: Ristretto delle cose più notabili di Bologna diviso in tre giornate a comodo specialmente del forestiere

ficenza del quale, e al sommo amore per le arti belle si deve il re¬ 
stauro eseguito pochi anni sono di tutti li dipinti di questa gran 
Sala, come si legge dalla memoria scolpita sul marmo appiedi 
della ricordata Statua. Li restauri della parte figurata furono bra¬ 
vamente eseguiti dal Prof. Napoleone Angiolini e da Antonio 
Muzzi, e quelli di tutta la parte decorativa da Giuseppe Man¬ 
fredini ; restauri tutti eseguiti senza scapito della originalità di 
questi dipinti interessantissimi per l’arte e per la patria Storia. 
Noi li accenneremo nel modo che sono disposti. 
Appena entrati. L’ovato contiene l’istoria de’ privilegi che ot¬ 
tenne S. Petronio da Teodosio Imperatore a prò di questi celebri 
e famosi studii ; ciò è molto ben espresso da Ant. Catalani. Nel 
1. Quadro gr. sta effigiata la funzione fatta in Bol. da Franc. I. 
re di Francia a cura degli scrofolosi, quando qui venne per pre¬ 
stare ossequio a Leone X; opera del Cignani e Taruffi. — Passan¬ 
do la già Cappella, ora ad uso di ben ordinato archivio, vedesi nel 
2. Quadro grande l’ingresso in Bologna di Papa Paolo III 
per abboccarsi con l’Imperat. Carlo V. a comporre le discordie 
fra i Potentati; è lavoro del suddelto Cignani e Tarusfi. 
IlCard. Albornozio rappresentato in quadro ovale, è de'sudd. 
Prima di passare al terzo quadr. gr. si osservino in bellissimo 
ornamento gli Angioletti volanti che sostentano bizzarramente le 
coscate d’un padiglione, nell’apertura del quale si vede la Religio¬ 
ne e la Fede che pongono in mezzo la statua del Papa suaccennata. 
3. Quadro gr. L'Incoronaz. di Carlo V. in Bol. nel 1530 fatta 
da Papa Clemente VII; è opera pregiatissima dello Scaramucci. 
Qui seguono due quadri mezzani rappresentante l'uno: il furto 
della S. Benda di M. V. nel 1613 in S. Stefano, rinvenuta prodi- 
giosamente e restituita dal Nunzio in Venezia; di Lorenzo Pasi- 
nelli ; e l’altro il memorabile miracolo della ottenuta serenità 
fatto dalla B. V. di S. Luca nel suo ingresso in Bolog. nel 1433 
essendo la Città travagliata da continue piogge e tempeste; di 
Girolamo Bonini. (V. Muzzi Ann. di Bol. T. IV. pag. 221.). 
Nel 4. ed ultimo, Urbano II. benedice l'insegna della Croce che 
portarono i Bolognesi nella famosa impresa di Terra Santa; ope¬ 
ra maestrevolmente espressa dal Bibiena e Morelli. — Tutta la 
Quadratura e pittura in prospettiva di quésta Sala è di Franc. 
Quaini. (V. l’illustr. già pubblicata (1845) dal ch. sig. G. Giordani). 
Ma-lasciando per brevità le molte pitture, Gallerie, ed oggetti 
di Belle Arti quivi esistenti, si uscirà dal Palazzo e di prospetto 
vedrassi il PORTICO DE' BANCHI architettato dal Vignola. Fra 
questi due opposti edifizi si frappone la PIAZZA MAGGIORE lunga 
piedi 370 e larga 300. In essa vedesi la Chiesa di S. Petronio della 
quale si parlerà nella seconda giornata, terminando qui la prima.
	        
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