Full text: Gualandi, Michelangelo: Tre giorni in Bologna o guida per la città e suoi contorni

AGGIUNTA 
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e. * che è la maggiore. Marc' Antonio Franceschini 
con maestra mano dipingeva N. D. col Figlio, e i santi 
Gio. Battista, Luca e Pier Celestino ; frescava la vôlta 
Gio. Antonio Burrini, e vi aggiungeva le quadrature En¬ 
rico-Haffner. La vôlta poi della chiesa fu dipinta da Gia¬ 
como Boni, che ebbe a compagno Giacinto Garofalini; 
la quadratura è di Luca Bistega. 
f. o. *. Nella terza l’ Arcangelo Michele , col giovane 
Tobia è di Gio. Battista Bertusio. 
s. Entro bell’ ornato messo a oro è una pittura assai 
patita, con s. Sebastiano, cui la b. Irene leva le frecce, 
di Gio. Andrea Donducci. 
In questa chiesa dell’ anno 1494 trovava riposo il ce¬ 
lebre scultore Nicolò dall’ Arca ; ma non sapremmo oggi 
accennare il luogo del suo tumolo. Le adiacenti strade 
ebbero rinomanza , e scavando sottôterra trovaronsi recon- 
dite memorie, sepolture, ed altro. 
CHIESA DI S. PROCOLO. E annoverata fra le più an¬ 
tiche della città, e già nota nel IV secolo. La presente 
chiesa a tre navate sorse sulla più antica tre secoli or 
sono. Sopra la porta d’ ingresso N. D. col Bambino e 
santi in forma di lunetta dipinta in muro, è opera di 
Lippo Dalmasio. Del metodo con cui si pretende condotta 
non è qui luogo di tenere discorso. 
Entro moderno lavoro di marmo è l’ antico sarcofago 
o cassa in cui la storia ci dice conservarsi i corpi dei 
santi Procoli martiri. In questa chiesa ebbe sepoltura il 
pittore Bartolommeo Cesi dell’ anno 1629. La memoria a 
terra sotto la cantoria a drittà, fatta porre lui vivente 
suona cosi: BARTHOLOMEVS CAESIVS — SIBI POSTERISQUE 
SVIS — POSVIT — ANNO DNI — MDLXXXIII
	        
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