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poſta davanti il Palazzo chiamato il Cuvaliere (N. V.), per
uno stradone laterale, lungo il quale sono poste alcune case,
pe' Giardinieri. Appena entrati dalla
che servono d’abitazione
predetta salita in questo Prato, offresi quasi in facciata il deli¬
zioso Stradone, (N. XII) che per la lunghezza di circa mezzo mi-
glio in declivio da questa altezza fino alla Porta Romana si sten¬
de. Non è certamente da spiegarsi a bastanza colla penna
gratissima l'ammirazione ai risguar¬
quale e quanto arrechisi
magnifico prospetto come è questo.
danti per la veduta d’un
Dalla somma elevazione di quel Prato si porta l’occhio all'
ingiù, ed osserva una continuata spalliera, che chiude il det-
to Stradone, di lauri, di cipressi, e d'altre verzure da ambedue
di campagna che si stende verso la
una stabilità sicurissima al medesimo
Città di Pistoja, e sue adiacenze, in
Prato, ed a tutte l'altre eminenze,
diſtanza di venti e più miglia di
ohe corrispondevano su detta Cava;
Firenze; la di cui veduta (siccome
questos ottenne spianandone prima
di molte altre all' intorno in simili
in declivio l inuguaglianza e la sco-
distanze contemplate da diversi pun-
scesa salita, ed atterrando unitamente
ti) rende per verità un indicibile
una parte salvatica, che rendeva or-
piacere a chiunque rimira di qui
rido alquando l'intiero vallone ; ed
tanti e tanti villaggi e casini di de¬
indi vestendo tutto quel terreno con
lizia, tanti e tanti giardini e colti-
piote verdeggianti ad uso di prato,
vazioni ubertose, sparse pe l gran
le quali collegate fra loro a quadrelli
territorio, che oltre l' essere presso-
piantassero le loro radiche a dentro,
chè innumerabili e fra loro vicini,
e facessero un continuo strato di fio-
fanno apparire che formino come una
rita piaggia, nella guisa che si con-
serva nella sua sempre maggior fer-
ſpaziosiſsima Città tutt' insieme. La-
onde il gran Ferrarese Poeta, il
mezza, e bell aspetto fino al presente.
estremità del Prato per
quale molto tempo dimorò in Firen-
Dalla suddetta
quanta è la sua larghezza si scuo-
ze, sorpreso dalla grandissima mara-
pre in distanza una veduta di molto
viglia e dallo straordinario diletto do-
Paeſe dilettevole, e maravigliosa, si
vette cosi cantare nel Cap. XVE
di monte che di pianura, e per quel-
delle sue Rime:
la direzione più dolce e più amena
A veder pien di tante Ville i Colli
Par ch il terren ve le germogli como
Vermene germogliar suol e rampolli:
Se dentro un mur sotto un medesmo nome
Fosser raccolti i tuoi Palazzi sparsi
Non ti sarian de pareggiar doc Rome.