Full text: Soldini, Francesco M.: Il reale giardino di Boboli nella sua pianta e nelle sue statue

ſte alla parte proſſima ed in facciata all ali del Palaz- 
zo Granducale; d' onde si può arrivare sinalmente di grado in 
grado al balauſtrato superiore, ove và a terminare la ben' 
inteſa diſtribuzione di tutto l'Anfiteatro. E ben vero però 
che l'ordine sommo di quei pilastrini della pietra medesima, 
sebbene sia d’ un uguale scalpello e disegno, a differenza 
di quei del primo ordine che sono continuati, vengono in¬ 
terrotti questi e scompartiti da dodici nicchie di pietra per cia¬ 
scheduna parte, le quali danno al totale di questa vaga nostra 
magnificenza il supremo suo finimento: alla quale altezza 
quantunque il visibile e principale accesso prendasi dalle due 
prefate scalette, puossi nondimeno agevolmente giugnère co- 
laſsù rigirar volendo di dietro pe ’l declivio di due viali om¬ 
brosi facili, i quali, secondando la natura di quelle col¬ 
line, e fasciando come si disse colla loro verzura l'Anfiteatro, 
conducono senza soccorso di scalini al pari della medesima. 
Benchè un si elegante e maestoso circondario s'accosti 
alla figura ovale, viene nonostante questo diviso e tagliato 
per la parte della Fontana dallo spaccato del Real Cor- 
tile e per la parte superiore oppoſta da uno ſpazioso ſtra- 
done, (N. III.) che ſale fino al Vivaio detto di Net- 
tunno, di cui si parlerà in appresso; quale ampio Viale, serra¬ 
to a guiſa d'alta e groſsa muraglia di lecci, cipressi, ed allo¬ 
ri a disegno, viene attraversato di quà e di là da altri Viali; 
uno dei quali a man destra dà adito ad un vasto eminente Pra- 
to, (N. VI.), detto anche al presente dell'Uccellare; e l'altro a 
man sinistra conduce ad un Casino di delizia nuovamente 
di fino guſto fabbricato con l'annesse coltivazioni e fontane 
da S. A. R. PIETro LeoroLDo noſtro Signore; e indi è aper- 
ta la ſtrada, ſalendo, alla Fortezza (N. IV.) chiamata di Belvede¬ 
re (1). 
Me- 
(*) Il prode Granduca Ferdinando I. 
mente a fine cosi per la Città, come 
terzo Regnante in Toscana della Real 
nel Palazzo, e Giardino, lasciò pria 
Casa de Medici, emulatore perfetto 
di morire un altro non meno illu- 
di Cosimo I. suo Genitore, fra le mol- 
stre Monumento del suo grand' animo 
te eccelse imprese condotte gloriosa¬ 
nella fabbrica di questa Fortezza, che 
fece
	        
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