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ſtito di tali ministri di sacrificj, che
vedesi in cento monumenti, è di¬
verso troppo. Facilmente si ravvisa¬
no da’ lor distintivi l'Apollo seden-
te, l'Igia, la Diana, il Giove, -il-
la (erere
Bacco, e la Giunone che vengon
trasitals
poi. Appresso due se n’incontrano
.Vfraldins
trasferite da una Real Villa, una Ve-
sta, e un’ Incognita, tutta in volta nel
pallio; in oltre un Amorino in at¬
teggiamento di riposarsi. L'Esculapio
era, cred’ io, aggruppato con Igia;
come vidi in due statue trovate in
Palestrina, non è gran tempo; giac
chè gli resta una mano d’altra figu¬
ra sopra la ſpalla ſinistra. La Vene¬
re con Cupido sedente sembra mo¬
derna; ma non se ne sa l'Autore
come del vicino Bacco, ch’è opera
lodatissima del Sansovino. La Leda
antica, il Cignale antico, onde il
Tacca formò il suo di Mercato Nuo¬
vo, e il Lacoonte di Belvedere, ri-
fatto dal Bandinelli, dan termine al-
la raccolta: e separatamente da essa
stannosi un Mutino-in-marmo-bian¬
co, ed un Egizio in granito; idolo
de più antichi che ci rimangano di
quella nazione, donde la superstizio-
ne dicesi propagata in tutte le altre.
6 Venltura- Lgijean gui vas
con fomfee jaravffantos
Viontfelenen, ai un foske, annbaldes
gat