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profondissimo intendimento che do¬
mina in ogni luogo del reſtauro.
Ogni vena, ogni muscolo è ben ri-
pigliato; ogni parte è accordata al
tutto; il carattere vi è mantenuto;
par che uscendo dalle mani del pri-
mo artesice non dovesse essere altro
da quel ch'è ora. Dubiterei solo,
che que cimbali non vi stien di più.
Il Fauno è in atto di sonar lo sca-
billo col destro piede; strumento
chiamato da’ Greci νοαν, e ra-
rissimo a trovarsi ne monumenti an-
tichi; ciò che contribuisce alla ra-
rità della statua. Il March. Maffei
(Oss. Lett. T. I.) riporta un simi-
le scabillo in un baccanale antico,
ma il Faunetto, o altri che siasi,
non suona se non quell' uno stru-
mento, e lo accompagna col batte¬
re festosamente palma a palma. Que¬
sto era forse l’ atteggiamento del Fau-
no mediceo. Nel reſto tal figura ſpi¬
ra in tutto quell'agilità, quella ila
rità, quella selvaggia semplicità, che
conviene al foggetto, ed all' azione.
Nulla poi è più naturale, e più arti-
ficioso insieme di quella piegatura di-
vita;