rabili Harpasti ludo Florentinam premebat arenam &c. No¬
bilis Amphitheatri Sedilia complent frequentes Matronae, in¬
nuptaeque puellae, spectaculum, an spectatrices dicam haesito &c.
In qual tempo l' Edificio dell AAnfiteatro nostro
si costruisse.
CAPO X.
Sia per quello, che del tempo dell' Edificazione-
del noſtro Parlagio, accennano il Malespini, se il
Villani in persona de primi, che fabbricarono, ed ab-
bellirono Firenze, o sia per quello, che da ciò mostra
d' intendere il Borghini, o sia finalmente per altre me¬
morie particolari, che sopra di questo il Senatore Stroz¬
zi vedesse, egli giunse a tale colla sua in ciò, che l'
Istoria nostra risguarda, fondata, e circospetta opinio¬
ne, che asseverò nel Codice sopra mentovato 114. de'
suoi manoscritti, che noi sortimmo d'avere in Firenze
di mura, e di pietre l' Anfiteatro in tempo, che Roma non
aveva messo mano a farne se non di legno, vale a dire al
tempo di Cesare Augusto; età la qual si dà eziandio
all' edifizio contemporaneo de nostri Acquidotti, de'
quali cosi ha scritto ora il celebre Antiquario Signor
Anton Francesco Gori nel Tomo III. delle Inscrizioni
della Toscana; cioè che la loro Architettura dubio procul
Augusti aevum redolet, & majorum nostrorum splendoris &
magnificentiae praeclarum exemplum.
Di qual materia fosse fabbricato.
CAPO XI.
Sſendochè ne' varj Anfiteatri, che ſi ſono edificati
in più luoghi ſentiamo nominarsi alcune volte il le¬
gname come fatti, o totalmente di esso, o sivvero in
gran parte, lo che arrà dato luogo, si a quel ricoprirsi
uno di loro d'oro, come ne fa fede Plinio Lib. 33.
cap..