FIORENTINE.
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na ſcatoletta di varj colori. Ed ora ne' sotterranei più
profondi della Casa, che torna in faccia alla Via di Vac-
chereccia, restaurata, e in alcun luogo rifondata dal
Sig. Donato Briſſoni, più, e più altri pezzetti ſe ne ſo¬
no messi insieme.
Facendosi a narrare il Giuberto, che parietes sectili,
& omnifario marmorum genere, Phrygio, Carystio, & Porphyri¬
ta incrustati, ac statuis &c. sembra che a fronte di tanta son¬
tuosità, e grandezza non potessero i Fiorentini porre altro
in veduta, che pietre, e marmi del miglior lavoro; e tali
quali dieci, o dodici anni sono nel rifondarsi alcune mura¬
glie dirimpetto all' ingresso dell'Ufizio del Monte Comune
di attenenza del suddetto Brissoni, si scopersero. Quivi io ben
vidi una bella, e grande colonna di marmo, che giaceva
a sostentare un muro edificatovi sopra in antico. Si tro¬
vò pur anche in esso luogo un gran capitello d’altro mar-
mo, e disconveniente nella grandezza, e in tutto dalla
colonna mentovata. Più altre coſe in appresso vi si trova¬
rono, che fecero credere a i noſtri eruditi, che ivi appun¬
to fosse stato di attenenza delle Terme un Tempietto.
A proposito di ciò, ed anco delle Statue, che l'Au-
tore suddetto accenna di Roma, a noi rammenta il Bor¬
ghini a car. 131. e 132. dell’Origine di Firenze quanto ap-
presso: Che questo edificio fusse magnifico, e secondo l'uso di
que' tempi ricco, e bello, ce ne sono aßai manifesti indizj; che
rifondandosi è già molti anni, un canto della Parte Guelfa, vi
si trovaron molti pezzi di marmi, ed una Statua bella, ed
intera con abito Romano, che ancora oggi si vede in Casa i Gon¬
di da S. Firenze, destinata per mettersi in sul canto del loro
Palagzo, che è quello, che nell' Istoria della Famiglia de'
Gondi si narra per un' Inscrizione, che alla fonte del Cor¬
tile è apposta, essere stato già edificato da un tal Giuliano
gentiluomo ricchissimo, ed antico di quella Casa. La Sta¬
tua oggi esiſte in una gran nicchia poſta in capo della sca¬
la di esso Palazzo al primo appartamento. Il Borghini la
pubblicò, ed io ne ho fatto parola a car. 37. delle Noti¬
zie del Parlagio di Firenze: a cui si vuole qui aggiugne-
re,