DEL PONTE VECCHIO.
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mi inviti dal letteratissimo Carlo Dati per nascere, co¬
me fece, alle lettere umane:
Talchè natura, e'l loco si ringrazia. Petr.
L'ultima vicenda su, Accademici, quando al G. Du¬
ca Cosimo I. l'anno 1564. venne in mente di comincia-
re ad alzare sul Ponte nostro un Corridore segreto, per
cui i Principi passassero dal Palazzo vecchio a quel de
Pitti, o come il Sanleolini chiamollo, Viae a Regia Me-
dycia supra Arnum ad Hortos Pycthanos: lo che esegui¬
to fu con quella aggiunta di fabbrica, che dalla par¬
te orientale si vede cosi sovra il Ponte, come fino agli
Ufizj; di cui l'istesso cantò:
Quale superiectis Tyrrheno flumine Cosmus
Molibus ad Pycthos aëre stravit iter:
Scilicet hae moles alae, pinnaeque fuere;
Quaeis coelo secuit praepes uterque viam.
lo non istarò a far parole; come fresca, d’ una
donazione nel 1614. di due botteghe sul nostro Ponte,
che è in Ser Barnaba Baccelli, la qual fe Regulus q.
Ioannis Nicolai Troyli de Coccapanis aurifex Florentinus
alle Fanciulle della Pietà di Via del Mandorlo, e di
S. Caterina sotto la Loggia di Bonifazio; donde appare
le botteghe non esser più del pubblico, ma di parti¬
colari. Di quest' altra cosa non mi scorderò affatto, che
appresso la famosa rovina del 1177. quando PONS Arni
ruit, ivit iste testis (cioè un certo Rinaldino uomo
vecchio ) cum aliis &c. cum vexillo splicato, cum Po¬
pulo Sancti Laurentii, sicut itur ad proelium, ad PON¬
TEM, quia omnes Populi ibant illuc ad ficcandos palos
PONTIS. Da Scritture dell’ Archiv. Laurenziano.
Dappoichè questo è ciò , che di sicuro la poca suffi-
cienza mia ha saputo assembrare, il più sia detto affin¬
chè non si faccia contra ’l vero una quasi assuefazion
perniciosa.
Qualora il lodato P. Richa (prima ch' io fini¬
sca) avesse potuto sulle carte di S. Felicita por l’oc-
chio, avrebbe anche trovato quant' ei bramava dello
Spe-¬