167
Oblate Assistenti, e num. 36. Donne Serventi cosi distribuite, che
in ogni quartiere vi sarà addetta un’ Oblata Assistente, e una secolara
Servente, e più nella Camera S. Anna non compresa nei detti quar-
tieri e riserbata per le unzioni, salsepariglie ec. vi sarà altra Ser¬
vente per lo più vedova, o fanciulla anziana senza Oblata.
Il reparto, e l’assegna dei detti quartieri sarà fatta in ciasche-
duna guardia per le Oblate dalla respettiva Oblata Caporala, e per
le Serventi dall’Infermiere, avvertendosi, che rispetto all'Oblate,
l’Oblata Caporala che entra di guardia procuri di fare tale assegna
in maniera, che le Oblate Assistenti prendano di mano in mano la
consegna dalle loro antecessore in parità di grado, e di anzianità,
sicchè una novizia non debba subentrare nel quartiere d’un’anziana,
a scanso di qualunque difficoltà o inconveniente.
Tutte generalmente, tanto l’Oblate Assistenti, che le Serventi
dello Spedale medesimo, dal principio fino alla fine della loro assi¬
stenza non potranno partirsi dai respettivi quartieri per qualunque
motivo, o pretesto, e nella notte staranno svegliate, e mai distese
sopra i letti, per esser sempre pronte, e sbrigate nelle loro faccende.
Useranno tutta la proprietà, decenza, e carità colle Malate, ed
ubbidiranno con precisione ed esattezza agli ordini dei Superiori.
Staranno attente alle chiamate delle Malate suddette, prestando
loro il servizio occorrente, sebbene si tratti talora d’una faccenda
anco la più bassa, e stomachevole, come sarebbe il porgere i vasi
occorrenti, avvertendo in simili occasioni, che tali vasi siano
puliti ed asciutti, e che siano accomodati sotto le Malate quando
cosi occorra, e quindi trattandosi della padella sia riportata subito
ai luoghi consueti tanto di giorno, che di notte. Quando poi
alcuna delle Inferme, che abbia sotto il telo piegato, chieda, o
abbia bisogno che sia mutato, le Serventi dovranno subito cam¬
biarlo con altro pulito.
Sarà incombenza altresi delle Oblate Assistenti nelle respettive
guardie di riempire d’acqua pura da bere, di acqua d’orzo, o di
altre opportune bevande i boccalini, e le carasse delle Malate, o