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RAGIONAMENTI
tante delizie, che di ciò dovremmo render grazie al grande Dio, e che
ci faccia grazia d'essere obbedienti a questo Principe, poichè d’ogni tem-
po le api sue ci stillano mele, che esce dalle api nate nella quercia, co.
me vedete, che ho dipinto. Dissi di sopra, che Giove cacciò del regno i
Padri, che lo vollono far morire; cosi il Duca nostro, ajutato dalla bontà
di Dio, ha disperso del suo regno i falsi lupi, che anno cercato d'impedir
li il governo, sulminando i giganti, cioè i superbi; e perchè non si muo-
vano ha messo loro i monti addosso delle opere buone con la grandezza
della gloria sua. Ha edificato luoghi grandi, come per il suo dominio si ve¬
de, non solo per difender se, ma per far comodità a' suoi amici, e servi-
tori, che abitano le Fortezze, traendone utile, e onore; ne'suoi paesi ha
introdotto d'ogni tempo uomini ingegnosi, dando remunerazione grande alli
armigeri, facendo l'ordine delle Bande, per il suo Stato, de'suoi popoli, in
segnando a chi non sa il mestiero della guerra. Ha usato la virtù dell'ospi-
talità con gran magnificenza a tutti li Signori grandi, che sono venuti a
veder Fiorenza, e ha deciso severamente le liti, e quelli, che anno trova-
to con industria comodo alcuno per la sua Città, gli ha remunerati; ed è
ſtato inventore di molte cose utili a' suoi popoli, e di tutte le virtù è sta.
to, ed è ottimo Padre. L'aquila di Giove l'ha avuta per segno, e augurio,
e per ispegnere li suoi nimici; e quella gli ha scorto il cammino, e ha ab-
bracciato l'insegna sua, ed è stata quella, che gli ha confermato lo Stato,
e che glie ne ha ampliato grandemente.
P. Tutto sta bene; ci restano questi quattro quadri. Della Astuzia intesi il si¬
gnificato, cosi della Gloria, Liberalità, e Onore, che mi piacque assai.
G. Signor mio, queste sono quelle virtù, che manterranno vivo il nome del
Duca Cosimo sempre, perchè egli con la sperienza del governo è fatto ac
corto; e con l'opere, che l'anno fatto conoscere, è divenuto glorioso; e
con la pompa, e grandezza del saper farsi conoscere è stato Uomo rarissi-
mo; e con il donare a ogni sorte di gente, secondo i gradi, è stato libe-
ralissimo. Ma passiamo oramai a guardare l'opera de' panni d'arazzo tessu-
ti da questi Giovani, pure con mia invenzione. Guardi V. E. questo pri-
mo panno.
P. Eccomi a ciò.
G. Queste sono figurate per le nozze di Giunone sorella, e moglie di Giove.
Perchè la fanno sorella di Giove?
Per essere stata prodotta da quelli stessi segni, che furono in Giove, sen.
do nati di Opi, e Saturno. Questa è la Dea delle nozze, e matrimoni.
e ha quattordici Ninfe, che mai se le partono d'intorno; alcuni voglio-
no, che sieno le qualità delle cose, che partorisce l'aria. In quest'altro
panno che segue è la storia di Europa amata da Giove, il quale coman-
dò, che Mercurio cacciasse via gli armenti delle montagne di Fenicia; do-
ve essendo Europa nel lito con altre donzelle scherzando, Giove si cangiò
in un bellissimo toro, e si pose nel mezzo delli altri armenti; vedendo Eu-
ropa si bello, e raro animale, e con maniere piacevoli cominciando a
farli carezze, la ridusse a montarvi sopra, e pianpiano accostatosi al lito
saltò nel mare, e la portò fino in Creta, dove partori, e fece con tanta
deſtrezza