Full text: Vasari, Giorgio: Ragionamenti del Signor Cavaliere Giorgio Vasari, pittore - architetto aretino sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro altezze serenissime con 10 illustriss. ed eccellentiss. Signore D. Francesco Medici allora principe di Firenze insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata nella cupola

DEL 
VASARI. 
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P. Tutto ho inteso; ma incominciate un poco a dichiararmi, per che conto voi 
fate nutrire Giove a queste Ninfe, e da questa capra, e guardato da questo 
pastore, con questa quercia dietro; che proprietà ha col Duca mio Signore: 
G. V. E. sà, come dissi nella castrazione del Cielo, le Ninse esser nate di 
Re; qui sono le due potenze attribuite a Giove, che la Sapienza è fatta per 
Melissa, e Amaltea per la Provvidenza nutrice del Duca nostro, che l’una, 
conversa in Ape, gli va stillando in bocca il mele celeste, denotando, che 
tutti i lacci del Mondo anno da Melista la Sapienza; Amaltea, che è la 
Provvidenza divina, trae dalla capra la sustanza del latte della carità per 
nutrirlo, il quale esce dalla Capra animale caldissimo, e d'ogni tempo ab- 
bondante, e purgato da' semi tristi; e cosi come per il benefizio degno d'ob. 
bligo, che ricevè Giove da questa capra, giudicandolo degno di sempiterna 
memoria, messe la sua imagine in Cielo fra le quarant'otto Celesti, aggiu- 
gnendoci a questa capra dal mezzo in dietro la forma d’una coda di pe- 
sce, destinandola nel Zodiaco fra i dodici segni di quello, con la benignità 
di sette stelle sopra le corna, le quali denotano i sette spiriti di Dio, che 
anno cura del Duca, e per le tre virtù Teologiche, e le quattro Morali, 
che egli ama tanto, dandogli la Carità verso il prossimo, la Fede nel com- 
mercio delli uomini, la Speranza che ha nel grande Dio, poi la Fortezza 
contro i nemici, la Giustizia in coloro, che escono con la mala vita fuora 
delle leggi, la Temperanza, e la Prudenza nel governo de' suoi popoli, e 
a queste stelle inclinano i sette pianeti, cosi sono fautrici alle sette arti li. 
berali, delle quali si diletta tanto S. E. 
P. Mi piace, ma perchè lo figurò cosi tutta capra prima, e mezzo pesce poi? 
G. Perchè il mese di Novembre è quello, che lascia tutta la calidità della 
ſtate, e piglia tutta l'umidità del verno, che il caldo, e il secco resta nel- 
la capra, e l'umido, e il freddo nel pesce, e gli anno dato nome di Ca- 
pricorno, segno appropriato dalli Astrologi alla grandezza de'Principi Illu- 
stri, e ascendente loro; come su di Augusto, cosi è ancora del Duca Co- 
simo noſtro, con le medesime sette stelle; e cosi come egli oprò, che Au- 
guſto fusse Monarca di tutto il mondo, cosi giornalmente si vede operare 
in S. E. che lo ingrandisce, e lo accresce, che poco gli manca a esser Re 
di Toscana, e ne seguita, che contro il pensiero, o la volontà di qualcu- 
no fu fatto Duca di Fiorenza, e non solo questo segno, o animale si ado. 
però, ma tutte le quarant'otto imagini del Cielo vi concorsono, che mol- 
to acconciamente si può riferirle a' quarant otto Cittadini, che lo elessono 
dopo la morte del Duca Alessandro Principe, e Duca di Fiorenza, 
P. Significati grandissimi, e miracoli del grande Dio, ma perchè non dite 
niente di quel Pastore, e dell'albero della quercia? 
G. Il Pastore è figurato per il buon Principe, il quale ha cura de' suci po- 
poli, che ſieno bene guidati, e governati; e come il Pastor buono difende 
da' lupi li suoi greggi, cosi da' falsi giudici, e da' cattivi uomini difende i 
suoi popoli questo Principe. Della quercia dissi, che era per la Fortezza 
che oggi questo Principe ha tutto lo Stato suo fortissimo, e lo fa di gior- 
no in giorno più, e come in Giove fu, che provvide a quelli, che vive- 
vano di ghiande, il grano, cosi ha provvisto a noi, che viviamo oggi con 
tante
	        
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